che la pandemia svanisca nella seconda metà dell'anno. Questo quanto prevede il FMI definendo il Great Lockdown, la grande chiusura, la recessione peggiore dalla Grande Depressione degli anni 1930 e decisamente peggio della crisi del 2008 (Pil -0,1%), che avverte: "i rischi sulle prospettive sono al ribasso".
"La perdita cumulata in termini di PIL tra il 2020 e il 2021 - scrive nel suo blog la capoeconomista del Fmi, Gita Gopinath - potrebbe essere di circa 9mila miliardi di dollari, più grande delle economie di Giappone e Germania insieme". Il Pil pro-capite scenderà quest'anno in 170 Paesi.
Ovviamente tra i Paesi più colpiti il nostro, dove il prossimo anno è previsto un rimbalzo del 4,8%, ma in Europa, solo la Grecia accuserà nel 2020 una riduzione del PIL più severa, con un calo del 10%. Fuori dall'Europa, sono solo 3 i Paesi per i quali il FMI prevede uno shock peggiore: Libano, Venezuela e Macao.
Nell'Eurozona, che nel complesso vedrà il Pil ridursi del 7,5% (con ripresa del 4,7% nel 2021), il Fondo raccomanda interventi mirati a sostegno dei Paesi più colpiti. Per gli Stati Uniti, l contrazione del 5,9%, alla quale seguirà una crescita del 4,7%. Salva la Cina dal segno meno, ma la sua crescita quest'anno non andrà oltre l'1,2%, per poi accelerare oltre il 9%.
Rispetto alle già gravi previsioni economiche del Fondo monetario internazionale "sono possibili e forse anche probabili ricadute più gravi" dalla pandemia di coronavirus, avverte la capo economista Gita Gopinath, nell'editoriale del World Economic Outlook.
Lo studio stima un meno 3% del Pil globale, ma potrebbe andare anche peggio "se le restrizioni per il contenimento (dell'epidemia) dovessero durare più a lungo, se le economie emergenti e in via di sviluppo fossero colpite più duramente - spiega - se l'inasprimento delle condizioni finanziare perdurasse o se si producessero ampie ferite a causa di fallimenti di imprese e disoccupazione".
Al tempo stesso, Gopinath vede anche "molti motivi di ottimismo, nonostante le circostanze tetre. Nei Paesi con i peggiori focolai i numeri di nuovi casi sono calati dopo che sono state decise energiche misure di distanziamento sociale. Il lavoro senza precedenti sui vaccini è promettente. E le risposte politiche rapide e consistenti prese in molti Paesi aiuteranno a proteggere imprese e famiglie, evitando sofferenze peggiori e creando le condizioni per la ripresa".
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