La traccia di riforma è stata preparata da una risoluzione congiunta delle commissioni finanze di Camera e Senato - presiedute da Luigi Marattin e Luciano D'Alfonso - che ha impegnato il Governo a "prevedere" l'istituzione di un giudice tributario "a tempo pieno e nominato previo concorso pubblico". La stessa Commissione interministeriale, delegata dal Mef e dalla Giustizia a formulare una concreta proposta di riforma, ha messo a punto un articolato su cui sono in corso valutazioni, compresa la compatibilità con l'articolo 102 della Costituzione che vieta l'istituzione di nuovi giudici speciali.
La Commissione – presieduta dal professor Giacinto della Cananea – ha precisato che sarebbe necessaria l'"istituzione di un ruolo di giudici tributari, reclutati, ai sensi dell'articolo 97, quarto comma, e 106, primo comma, della Costituzione, mediante concorso pubblico per esami, scritti e orali, riservato a laureati in giurisprudenza, ai quali sia assicurato uno status giuridico ed economico analogo a quello dei giudici ordinari, nell'ambito di un rapporto esclusivo a tempo pieno". Parallelamente si propone di prevedere "una riserva di posti nel concorso per esami (...) per i giudici tributari in servizio, laureati in materie giuridiche o economiche, che abbiano svolto per almeno sei anni funzione di giudice tributario presso le Commissioni tributarie".
© RIPRODUZIONE RISERVATA