Tasse, 30 giorni in più per pagare gli accertamenti fiscali. Ecco cosa cambia

Nel decreto Ucraina bis l’allungamento dei tempi per evitare l’iscrizione a ruolo delle somme dovute

Accertamenti fiscali, si cambia trenta giorni in più per saldare
di Luca Cifoni
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Martedì 17 Maggio 2022, 21:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 12:59

Più tempo per versare le tasse dovute, a seguito dei controlli del fisco, ed evitare in questo modo l’iscrizione a ruolo delle relative somme. La novità è contenuta nella versione definitiva del decreto Ucraina bis, approvato dal Senato e ora all’esame della Camera, dove per oggi è in programma il voto di fiducia. L’emendamento votato in commissione a Palazzo Madama era stato presentato da Fratelli d’Italia

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LA MOTIVAZIONE
La motivazione indicata nel testo è «assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese, derivanti dagli effetti negativi determinati dalla pandemia, nonché dalle ripercussioni economiche e produttive causate dal conflitto bellico». La correzione legislativa interviene sulla norma del 1997 che regola la riscossione automatica a seguito dei cosiddetti “controlli automatici” in materia di imposte sui redditi e di Iva. 
Una procedura con la quale l’Agenzia delle Entrate verifica errori nella determinazione degli imponibili o delle imposte detrazioni introdotte dal contribuente in misura maggiore o anche non spettanti. 
In pratica si tratta dei casi in cui le irregolarità emergono direttamente dalle dichiarazioni presentate dai contribuenti (o dai sostituti d’imposta).

Quando si verifica questa situazione, partono le comunicazioni che danno la possibilità agli interessati di pagare avvalendosi di una riduzione delle sanzioni, oppure di rispondere spiegando le proprie ragioni.

 


IL MECCANISMI
È previsto comunque che le somme in questione siano iscritte direttamente a ruolo, cioè avviate alla riscossione: il debitore non avrà più a che fare con l’Agenzia delle Entrate in quanto tale, ma riceverà una cartella, con le relative procedure. Cosa che però non avviene se il contribuente provvede a pagare entro trenta giorni dalla data in cui ha ricevuto la comunicazione, oppure da quella dell’eventuale comunicazione definitiva con la quale l’amministrazione ha rideterminato l’importo, a seguito dei chiarimenti forniti. Proprio questo è il punto su cui interviene l’emendamento che diventerà operativo con l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, prevista a breve: il termine di trenta giorni viene portato a sessanta. Ma solo in via transitoria: il raddoppio vale fino al prossimo 31 agosto, dunque sostanzialmente per tre mesi (il decreto scade il 20 maggio). 

LE RICHIESTE
Se il destinatario della comunicazione sceglie di pagare, aderendo quindi in tutto o in parte alle richieste del fisco, può contare su un significativo sconto sulle sanzioni: queste infatti saranno ridotte a un terzo di quanto previsto normalmente, mentre gli interessi sono dovuti fino all’ultimo giorno del mese antecedente a quello in cui è stata elaborata la comunicazione. La novità si inserisce in un contesto di continui aggiustamenti sul fronte della riscossione. Dopo la ripresa dell’invio delle cartelle, sospeso per oltre un anno a seguito della pandemia, sono state più volte riviste le scadenze di pagamento relative alla cosiddetta “rottamazione ter” e al “saldo e stralcio”. Il termine ultimo per le rate in scadenza nel 2021 è fissato al prossimo 31 luglio. Per quelle di quest’anno ci sarà invece tempo fino al 30 novembre. In tutti i casi vanno aggiunti cinque giorni di tolleranza e le eventuali giornate festive.
 

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