"È un risultato che però ci aspettavamo – precisa Scordamaglia –. Non poteva andare diversamente con i ristoranti costretti a lavorare solo a pranzo rinunciando fino all'80% del loro fatturato". Un effetto domino annunciato che fin dall'inizio – sottolinea Filiera Italia – ha pesato sull'intera filiera agroalimentare.
Sulle nuove aperture previste dal 26 aprile Filiera Italia frena l'entusiamo. "Bene apertura a pranzo e cena, ma limitare tale attività all'aperto vuol dire un recupero del fatturato intorno al 15%: e con forti penalizzazioni di aree geografiche italiane che per condizioni meteo sono fisiologicamente meno organizzare ad operare all'esterno. All'esterno o al chiuso quello che conta è il rispetto delle regole. Confidiamo – conclude Scordamaglia – che già nelle prossime settimane con misure di sicurezza anche più severe (prenotazione obbligatoria etc) e con il decollo della campagna vaccinale venga consentito ai ristoranti di tornare alla piena attività".
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