"Importanti rassegne – ha aggiunto Danese - sono infatti momentaneamente costrette a rinunciare alla presenza di molti operatori provenienti in particolare da Cina, Russia, Corea, Giappone, Medio Oriente e tanti altri mercati considerati emergenti per il nostro made in Italy; un danno per il business dell'offerta italiana che chiediamo venga risolto il prima possibile. Quasi tutte le fiere internazionali del primo bimestre di quest'anno hanno già dovuto rinviare a primavera, ma – ha concluso il presidente Aefi - rischiano di saltare definitivamente se non si troverà una soluzione a questo gap normativo che ha pesato non poco nella scelta dei top player di posticipare le grandi rassegne".
Le regole attuali, in base a quanto ha potuto apprendere Aefi dalle comunicazioni disponibili, richiedono giorni di quarantena e/o vaccinazioni suppletive con vaccini riconosciuti da Ema. Queste disposizioni scoraggiano chi deve venire in Italia con continue disdette di operatori, in particolare dei Paesi terzi.
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