Federterme rinnova, inoltre, l’invito alle Autorità’ a vigilare sull’uso improprio della parola «terme» – termine tutelato dalla citata legge di settore - e raccomanda a tutti gli utenti di verificare attentamente che le prestazioni e i servizi termali vengano erogati da soggetti qualificati in possesso dei requisiti di legge.
«Federterme assiste con viva preoccupazione alla diffusione, con frequenza crescente, di messaggi pubblicitari che promuovono l’attività di strutture che in realtà erogano prestazioni di estetica, parchi acquatici non termali, centri benessere generalisti e fanno un uso improprio della parola “terme”, indebitamente accostata ad altri termini o alla ragione sociale. Molte imprese tentano così di eludere le norme che regolano l’esercizio ed i requisiti di qualità del servizio termale nazionale ed ingenerano confusione negli Utenti», continua il comunicato.
La parola «terme», infatti, può essere utilizzata esclusivamente da quei centri in possesso delle autorizzazioni, ministeriali e regionali.
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