Coronavirus, bazooka della Fed: intervento da 1.500 miliardi. Lagarde delude i mercati

Coronavirus, bazooka della Fed: intervento da 1.500 miliardi. Lagarde delude i mercati
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Giovedì 12 Marzo 2020, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 22:35
La Federal reserve, la banca cnetrale americana, scende di nuovo in campo per sostenere l'economia intempi di emergenza coronavirus. L'istituto ha annunciato che condurrà un'asta repo (pronti contro termine) a tre mesi da 500 miliardi di dollari. La banca centrale americana annuncia anche l'ampliamento degli acquisti di titoli di stato. Questi «cambiamenti sono fatti per affrontare le insolite perturbazioni sui mercati in seguito al coronavirus» si legge in una nota.

Domani la banca centrale americana offrirà altri 500 miliardi di dollari in un'altra operazione a tre mesi e sempre domani l'istituto offirà altri 500 miliardi di dollari in un'operazione a un mese. La Fed ha inoltre fatto sapere che acquisterà 60 miliardi di dollari di titoli di Stato Usa al mese. La Fed ha annunciato inoltre che gli acquisti non riguarderanno soltanto i T-bond a breve termine ma includeranno anche le note a più lunga scadenza. La mossa è dettata dalla necessità di sostenere il mercato dei Treasury. 

La prima di Christine Lagarde alle prese con l'incendio finanziario del coronavirus non convince invece i mercati: la giornata si chiude con un crollo generalizzato, che nasce negli Usa ma prosegue di fronte a una Bce che non intende più essere il 'game changer' dell'economia europea, come nell'era di Mario Draghi: tocca ai governi. Con la presidente francese che prende le distanze dal 'whatever it takes' e punta su un approccio «chirurgico» contro la crisi, piuttosto che sul taglio dei tassi e sui fuochi artificiali del quantitative easing. E a peggiorare l'accoglienza nelle Borse arriva la frase della presidente della Bce, «non siamo qui per ridurre gli spread», che data in risposta a una domanda sull'Italia fa volare il differenziale Btp-Bund fino a 265 punti nonostante poi arrivi una correzione di rotta che fa pensare che la Bce è pronta a comprare più Btp, se servirà.

La francese da novembre alla guida della Bce ha riconosciuto il «grande shock» economico del coronavirus. Ma ha apertamente preso le distanze dalla linea tenuta fino ad allora da Mario Draghi, che aveva fatto della Bce il principale baluardo anticrisi dell'Eurozona. «Non è nei miei piani passare alla storia per un "whatever it takes" numero due», ha detto ai pochi giornalisti presenti. Governatori unanimi (inclusa la Bundesbank, quasi sempre contraria sotto Draghi) nell'usare «tutti gli strumenti disponibili». «Abbiamo reagito in modo adeguato rispetto al nostro ruolo e alle nostre possibilità», ha commentato il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, spiegando che «c'erano aspettative troppo alte sulla Bce».

Ma ora tocca prima ai governi: «l'Eurozona necessita ora di una risposta ambiziosa e coordinata in termini di politica di bilancio», ha sottolineato Lagarde. Risposta che dovrebbe arrivare dall'Eurogruppo di lunedì prossimo.
La Bce, nonostante l'effetto economico dirompente di un'Italia divenuta zona rossa, è invece prudente. Punta su uno 0,8% di crescita 2020, anche se è una stima già superata dagli eventi e circondata da rischi. E così i tassi d'interesse restano fermi. Una delusione per chi sperava nel taglio, anche se i tassi restano più bassi che negli Usa o in Gran Bretagna. Per molti è la conferma che Lagarde è più riluttante di Draghi a mettere ulteriormente in difficoltà le banche europee, già alle prese con la compressione monstre dei margini d'interesse data dai tassi negativi. Arriva un potenziamento del Qe: ma anziché, come con Draghi, alzare gli acquisti mensili di debito dai 20
miliardi attuali fino a data da definire, la Bce di Lagarde si ferma a 120 miliardi complessivi in più sul 2020.

Non è il rilancio del Qe che in molti si aspettavano in Italia di fronte a una recessione e all'indebitamento che
deriverà dalla risposta al coronavirus, al punto che la delegazione M5s chiede le dimissioni di Lagarde e la Lega l'accusa di far «danni». Pesa la frase sullo spread, anche se Lagarde riconosce che per l'emergenza sanitaria alcuni Paesi (inevitabile pensare all'Italia) dovranno fare più debito e «noi ci saremo, non dev'esserci alcun dubbio», aggiunge. Per poi correggere ulteriormente il tiro sull'Italia in una successiva intervista alla Cnbc: «sono pienamente impegnata a evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile per l'Eurozona» e contro eventuali fiammate dello spread «useremo la flessibilità prevista». Significa che la Bce, nel caso di una fiammata dello spread, potrebbe concentrare gli acquisti su fasi di instabilità e su titoli di singoli Paesi, come l'Italia,
deviando dalla regole della 'capital key'.

Ma è sulle banche che fa leva lo stimolo 'anti-virus' progettato dalla Bce: il nuovo maxi-prestito "Tltro", pur di
spingerle a dare credito a famiglie e soprattutto piccole e medie imprese, darà loro fondi fino al 50% degli impieghi, e a un tasso che arriva fino a -0,75%. Una leva senza precedenti se si considera il carry trade consentito da un tasso sulla liquidità a un giorno che resta a zero. Corroborata da una Vigilanza che inaugura una stagione di flessibilità sui requisiti di capitale, mentre anche la Lagarde apre a garanzie pubbliche, statali o europee, sui prestiti.

 
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