In questo modo, sommando le emissioni di tutti gli attori coinvolti nel pool, si punta a raggiungere una media che si collochi al di sotto del parametro fissato. Fino al recente passato intese di questo genere riguardavano i vari brand di un singolo gruppo, come Bmw con Rolls Royce o Volkswagen con i molti marchi che possiede (Audi, Bugatti, Seat, Skoda), ma ormai esistono anche i pool ‘apertì tra case che si fanno concorrenza: accanto a questo formato da Fca e Tesla figura infatti quello tra Toyota e Mazda Siglato nel 2018. «Ci impegniamo a ridurre le emissioni di tutti i nostri veicoli», ha sottolineato Fca, avvertendo che allo stesso tempo «ottimizzerà le opzioni di conformità che i regolamenti offrono. Dopo tutto - spiega ancora Fca - il senso di un mercato del credito Co2 è quello di sfruttare i modi più convenienti per ridurre le emissioni complessive di gas serra sul mercato. Il pool di acquisti offre flessibilità per fornire prodotti che i nostri clienti sono disposti ad acquistare gestendo nel contempo la conformità con l’approccio a costi più bassi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA