Si riapre dunque il dossier Fca-Renault dopo che la proposta avanzata dal gruppo italo-americano guidato da Mike Manley, a fine maggio, non aveva avuto esito positivo. Di fronte all'ennesimo rinvio, Fiat Chrysler ha scelto di ritirare la propria offerta giustificando la decisione con la "mancanza di condizioni politiche adatte a Parigi". Ma qualcosa in queste ore si sta muovendo di nuovo. Secondo fonti citate da Il Sole 24 Ore ci sarebbe la volontà tra i due Gruppi di riaprire il tavolo negoziale con Manley che sarebbe volato a Parigi per incontrare gli esponenti di Renault.
Tutto dunque sembrerebbe propedeutico a ricucire lo strappo tra Torino e Parigi. Il dialogo riparte da due importanti snodi di cui si era fatto garante Dominique Senard, presidente del Gruppo d'oltralpe, in avvio dei negoziati: l'appoggio del Governo francese (attualmente socio al 15% di Renault) e l'impossibilità da parte di Nissan di porre alcun veto all'operazione. Sostegno dello Stato che poi è venuto a mancare e la casa d'auto giapponese diventata un interlocutore attivo nel tavolo negoziale.
Secondo quanto scrive il quotidiano finanziario, sarebbero due le condizioni necessarie alla buona riuscita della fusione: cambiamenti delle quote azionarie e alleggerimento del peso dello Stato francese. E Nissan? Molto probabilmente potrebbe vedersi garantito un ridimensionamento della quota del 43% facente capo all'eventuale polo Fca-Renault.
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