Ex Ilva, Consiglio di Stato annulla sentenza Tar e avalla prosecuzione attività

Ex Ilva, Consiglio di Stato annulla sentenza Tar e avalla prosecuzione attività
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Mercoledì 23 Giugno 2021, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 15:31

La produzione nell'area a caldo dell'ex Ilva di Taranto può andare avanti. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, accogliendo gli appelli di ArcelorMittal e di Ilva in amministrazione straordinaria ed annullando la sentenza del TAR di Lecce, che aveva convalidato l'ordinanza del sindaco che ordinava stop della produzione nello stabilimento siderurgico entro un termine di 60 giorni.

"Il Consiglio di Stato, all'esito dell'udienza del 13 maggio 2021 ha pubblicato in data odierna la decisione che ha disposto l'annullamento della sentenza del TAR di Lecce ", informa una nota di ArcelorMittal, che aggiunge "vengono dunque a decadere le ipotesi di spegnimento dell'area a caldo dello stabilimento di Taranto di Acciaierie d'Italia e di fermata degli impianti connessi, la cui attività produttiva proseguirà con regolarità".

Secondo il Consiglio di Stato, il sindaco di Taranto avrebbe esercitato il potere di ordinanza d'urgenza "in assenza dei presupposti di legge". I giudici hanno ritenuto infatti che non sono emersi "fatti" in grado di "evidenziare e provare adeguatamente che il pericolo di reiterazione degli eventi emissivi fosse talmente imminente da giustificare l'ordinanza contingibile e urgente, oppure che il pericolo paventato comportasse un aggravamento della situazione sanitaria nella città di Taranto, tale da indurre ad anticipare la tempistica prefissata per la realizzazione delle migliorie" sull'impianto.

Pur accogliendo la decisione del Consiglio di Stato, Rocco Palombella, segretario generale Uilm, ha voluto richiamare l'attenzione sull'urgenza di avviare il risanamento ambientale dell'impianto e la transizione ecologica dello stesso, stilando un cronoprogramma di tutti gli interventi da mettere in campo. "E' l'ultima chance, sarebbe inaccettabile se la politica continuasse a non decidere sul futuro di oltre 15 mila lavoratori, intere comunità e un settore che deve essere ritenuto strategico per il nostro Paese", ha affermato.

Per tutta risposta il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha ha assicurato che "il governo procederà in modo spedito su un piano industriale ambientalmente compatibile e nel rispetto della salute delle persone" e che "l'obiettivo è rispondere alle esigenze dello sviluppo della filiera nazionale dell'acciaio accogliendo la filosofia del PNRR recentemente approvato".

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