Eurozona, indici PMI: Omicron scuote il terziario, rilancio della manifattura

Eurozona, indici PMI: Omicron scuote il terziario, rilancio della manifattura
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 10:30
(Teleborsa) - L'economia dell'Eurozona ha registrato una performance in chiaroscuro a gennaio 2022. Secondo le stime preliminari di IHS Markit, l'indice PMI manifatturiero è aumentato a gennaio a 59 punti dai 58 precedenti, risultando superiore ai 57,5 punti attesi dagli analisti. Diminuisce invece il PMI dei servizi, attestandosi a 51,2 punti rispetto ai 53,1 precedenti e ai 52,2 punti attesi. Di conseguenza il PMI composito si porta a 52,4 punti dai 53,3 precedenti (era atteso a 52,6 punti). In sostanza, la crescita dell'economia dell'eurozona è rallentata per il secondo mese consecutivo a causa della diffusione della variante Omicron, ma il comparto manifatturiero è continuato a crescere grazie alla riduzione dei vincoli sulla fornitura.

Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 60,5 da 57,4, sopra il consensus di 57 punti, e un aumento del PMI sevizi a 52,2 da 48,7 (sopra il 48 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero si porta a 55,5 da 55,6 (55,5 punti il consensus) e il PMI servizi a 53,1 da 57 (era atteso 55,3).

"Ad inizio anno, l'ondata Omicron ha causato un altro forte calo della spesa su molti servizi diretti al consumatore, con il turismo e le attività ricreative colpite piuttosto duramente - ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - Tuttavia, l'impatto sull'economia in generale sembra finora abbastanza tenue, e ancora più incoraggiante è l'ulteriore riduzione dei ritardi sulla catena distributiva manifatturiera nonostante questa nuova ondata pandemica. La riduzione della crisi dell'offerta non solo ha agevolato il rilancio della produzione delle fabbriche, ma ha anche moderato la pressione sui costi del settore manifatturiero".

"Se l'ondata Omicron ha colpito le previsioni del settore terziario, rispetto alle precedenti ondate l'impatto sembra al momento meno severo - ha aggiunto Williamson - Intanto, le prospettive delle aziende manifatturiere sono migliorate grazie alle minori carenze, contribuendo a registrare previsioni future migliori".

"Nel frattempo, il prezzo di beni e servizi sta però salendo ad un tasso record già avutosi in precedenza, con l'aumento del costo del lavoro e dell'energia che controbilancia la riduzione del prezzo delle materie prime sostenuto dai produttori, falciando la speranza di un imminente raffreddamento delle pressioni inflazionistiche", ha concluso l'economista.
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