ESM, Moscovici avvisa: riforma decisiva, rafforza Unione

ESM, Moscovici avvisa: riforma decisiva, rafforza Unione
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Giovedì 21 Novembre 2019, 09:30
(Teleborsa) - Se la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) venisse bloccata, salterebbe la rete di sostegno alle banche che questa
contiene: lo ha detto Commissario uscente agli Affari economici, Pierre Moscovici, intervistato dal Corriere della Sera.

La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità "prevede che possa facilitare il dialogo fra Governo coinvolto e investitori su base volontaria, informale, non vincolante, temporanea e riservata. Non è una rivoluzione. Non è una questione di fiducia o sfiducia verso l'Italia", ha sottolineato, mentre in Italia tiene banco il dibattito sulla questione.

"Quella riforma è parte di un pacchetto di misure per rafforzare l'unione monetaria in caso di choc - dice - A giugno ci fu un accordo per consolidare l'unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di sicurezza del fondo di risoluzione delle banche. Serve se un Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi istituti, e fa parte dell'Esm.

Ricorda che "Nel negoziato alcuni volevano condizionare l'aiuto dell'ESM alla ristrutturazione del debito pubblico. Questo è stato evitato grazie alla resistenza della Commissione e di numerosi Paesi, fra cui l'Italia", ha aggiunto.

A smorzare le polemiche (ne aveva parlato anche il Presidente dell'ABI, Antonio Patuelli, avvertendo che le banche italiane potrebbero smettere di acquistare titoli di Stato italiani se la riforma "altererà le condizioni" per chi detiene titoli rappresentativi del debito pubblico) ci aveva pensato ieri il Ministro dell'Economia Gualtieri definendole "senza senso" anche perché "l'Italia non avrà bisogno dei prestiti Esm" e precisando che la riforma comunque non introduce "in nessun modo la necessità di ristrutturare preventivamente il debito per accedere" al Fondo salva-stati. Parole accolte positivamente proprio dall'ABI che in serata ha rilasciato una nota ufficiale definendo le dichiarazioni di Gualtieri un "positivo chiarimento in proposito".

A proposito del sì alla manovra italiana, Moscovici osserva: "Non facciamo favori all'Italia, né ne abbiamo fatti nei miei cinque anni", "abbiamo applicato a tutti i Governi la flessibilità prevista dalle regole. Ma se si paragona la bozza di Bilancio di quest'anno con quella di un anno fa, c'è qualcosa che cambia", "la differenza di metodo e di approccio è evidente".
Questo non significa che va tutto bene: "C'è un rischio di non ottemperanza e invitiamo le autorità italiane a prendere le misure necessarie a evitarlo". Il problema di fondo resta l'alto debito pubblico e "la sua riduzione dovrà essere la priorità dell'Italia", ha concluso.
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