Editori, luce verde per l'equo compenso per le notizie sul web

Recepita la direttiva europea sul Copyright che tutela anche gli artisti. Franceschini: nuove opportunità per l’industria creativa

Editori, luce verde per l'equo compenso per le notizie sul web
di Jacopo Orsini
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Venerdì 5 Novembre 2021, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 03:47

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale. «L’Italia recepisce la direttiva copyright e rafforza la tutela degli autori e degli artisti con norme chiare e meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale», commenta il ministro della Cultura, Dario Franceschini. «L’obiettivo di fondo - aggiunge - è quello di adattare la legge sul diritto d’autore all’ambiente digitale contemporaneo così da garantire maggiori tutele ai titolari dei diritti e, allo stesso tempo, nuove opportunità per l’industria creativa». 


LO SCHEMA<QA0>
Il provvedimento stabilisce in sostanza un equo compenso per gli editori per l’utilizzo dei loro articoli da parte delle piattaforme online, inclusi i social network, con la possibilità per gli autori di ricevere una quota dei proventi. Sarà una trattativa fra editori e piattaforme a stabilire la remunerazione. I criteri per determinare l’equo compenso, che fra le altre cose dovranno tenere conto del numero di consultazioni on line, saranno fissati da un regolamento dell’Autorità per le comunicazioni (Agcom).

Lo schema approvato prevede poi che le piattaforme del web, quando concedono l’accesso a opere protette caricate dai loro utenti, hanno l’obbligo di ottenere un’autorizzazione da parte dei titolari dei diritti (sono escluse, tra gli altri, le enciclopedie online). La normativa introduce poi a favore degli autori il principio della remunerazione adeguata e proporzionata al valore potenziale o effettivo dei diritti concessi in licenza. Il decreto inoltre regola la pubblicazione sulle piattaforme online di estratti molto brevi degli articoli che non danno diritto a equo compenso.


LE IMPRESE<QA0>
Soddisfazione per il via libera al decreto è stata espressa dal sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles. «Abbiamo così affermato un principio sacrosanto: le imprese editoriali devono ricevere un equo compenso per gli articoli di carattere giornalistico caricati sul web». Secondo Moles «il diritto connesso degli editori ad un equo compenso è oggi previsto e normato». «Il lavoro svolto è a mio avviso giusto ed equilibrato», aggiunge il sottosegretario all’Editoria. «I giganti della rete paghino quello che usano», commenta il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
 

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