Energia, sul tavolo del governo riforma degli oneri di sistema in bolletta

Energia, sul tavolo del governo riforma degli oneri di sistema in bolletta
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Martedì 7 Settembre 2021, 11:00
(Teleborsa) - Un intervento a lungo termine sugli oneri generali di sistema, quelli che ogni bimestre gonfiano le voci in bolletta, ma che poco hanno a che fare con i consumi effettivi, perché destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema energetico. Questa l'ipotesi a cui stanno lavorando il governo e l'Autorità per l'energia per ridurre il costo delle bollette elettriche, spinto al rialzo dal caro materie prime.

La voce degli oneri generali di sistema arrivata a pesare negli ultimi sei anni fino a un quarto della spesa totale sostenuta dagli utenti finali raggiungendo nel 2020 la cifra di 14,9 miliardi di euro.

Una prima norma quadro potrebbe rientrare già nel ddl concorrenza ma il lavoro è ancora da mettere a punto. Gli oneri vanno dal bonus elettrico alla copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo, fino agli incentivi alle rinnovabili ma – secondo quanto confermano all'Ansa fonti al lavoro sul tema – quelli che potrebbero probabilmente essere estrapolati dalla bolletta riguardano però in particolare i costi per la messa in sicurezza del nucleare e le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario, così come suggerito dalla stessa Arera. Secondo l'Antitrust "alla copertura di tali oneri si può provvedere mediante trasferimenti dal bilancio dello Stato".

Nel trimestre in corso le bollette elettriche sono aumentate di quasi il 10%. Un'impennata che avrebbe raggiunto il 20% se non fosse stata calmierata dal governo con un provvedimento d'urgenza. Con il decreto "Lavoro e imprese" approvato lo scorso primo luglio il governo aveva già previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando parte di quanto ricavato dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (Ets). "Anche per l'Italia – spiega l'Arera in una nota – il forte aumento delle quotazioni delle materie prime, in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia, nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20% della bolletta dell'elettricità, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre". L'incremento nel terzo trimestre del 2021, per la famiglia tipo in tutela, è stato contenuto a + 9,9% per la bolletta dell'elettricità e + 15,3% per quella del gas. Come già accaduto agli inizi di luglio il governo potrebbe nuovamente far ricorso alle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 per calmierare la prossima stangata in bolletta.
Le aste hanno generato in questi mesi un forte surplus e una delle ipotesi allo studio nell'immediato è anche quella di dedicare ancora l'avanzo alla riduzione degli oneri per gli ultimi tre mesi dell'anno, rendendo poi il passaggio strutturale. Gli aumenti delle materie prime, a partire dal gas, sono stati generalizzati sui mercati internazionali e la questione non riguarda solo l'Italia. Solo pochi giorni fa il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato la volontà di intervenire affinché a fine 2021 il costo della bolletta della luce per i cittadini sia simile a quello del 2018.

(Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF)
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