Ucraina, navi cariche di Gnl dagli Usa per svincolare l'Europa dal gas russo: cosa prevede l'accordo con Biden

Ucraina, navi cariche di Gnl dagli Usa per svincolare l'Europa dal gas russo: cosa prevede l'accordo con Biden
di Giusy Franzese
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Domenica 27 Marzo 2022, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 21:41

L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas fornito dalla Russia. Per evitare in futuro situazioni come quella attuale, in cui fibrillazioni geopolitiche possono minacciare la sicurezza energetica di un Paese. Germania e Italia, in particolare, sono i due membri Ue più dipendenti dal gas russo. L’accordo della Commissione europea con il presidente Biden rientra nella strategia di diversificare le fonti e i paesi di approvvigionamento energetico.

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Dagli Usa più gas liquido

L’accordo prevede che gli Stati Uniti forniranno all’Europa 15 miliardi di metri cubi di gas liquido (Gnl) quest’anno, con aumenti graduali nei prossimi anni fino ad arrivare ad almeno 50 miliardi di metri cubi di gas liquido entro il 2030.

Un quantitativo importante, ma che comunque equivale a un terzo degli attuali flussi di gas dalla Russia. Nel 2021 infatti dalla Russia sono arrivati in Europa  155 miliardi di metri cubi di gas. 

«Gli Stati Uniti lavoreranno con partner internazionali e si adopereranno per garantire volumi aggiuntivi di Gnl per il mercato ue di almeno 15 miliardi di metri cubi nel 2022, con aumenti previsti per il futuro», si legge nel testo dell’accordo.

 

I contratti

Il testo dell‘accordo menziona «meccanismi di contrattazione a lungo termine» necessari al pubblico e al privato per creare le infrastrutture di «esportazione e importazione del Gnl». Il gas liquefatto costa di più del gas via tubo. Nei contratti, che dovrebbero essere a medio lungo termine,  si terrà in considerazione «il prezzo spot dell‘Henry Hub» - ovvero il mercato Usa - e «altri fattori stabilizzanti». Prima dell’accordo, il pezzo Henry Hub era sette volte più basso di quello in Olanda. 

Usa e Ue inoltre s‘impegnano a ridurre il fabbisogno stesso di gas, promuovendo «le rinnovabili» e facendo progredire «la produzione e l‘uso di idrogeno pulito».

La ripartizione

Per ora ancora non sono stati fissati i criteri di ripartizione del gas liquido americano tra gli stati membri Ue. «Vedremo come verranno distribuiti» ha detto il premier Draghi. Di certo il Gnl che arriverà dagli Usa non riuscirà a compensare il fabbisogno di paesi come Italia e Germania. Noi importiamo dalla Russia 29 miliardi di gas pari al 40% del nostro fabbisogno. La Germania sta messa ancora peggio: dipende dal gas russo per il 51% del suo fabbisogno, con un import di 43 miliardi di metri cubi di gas. Il distacco totale a breve è quindi impossibile.

I rigassificatori

Il gas liquefatto arriva in Europa via mare su apposite navi, nelle quali viene  compresso fino a 138 volte per stivarne il più possibile. Per tornare al volume originale ed essere immesso nella rete locale servono i rigassificatori. L’Italia in questo momento ha soltanto tre impianti, a La Spezia, Livorno e Rovigo. Solo quest'ultimo è di grandi dimensioni. Attualmente lavorano al 75% della loro capacità massima, complessivamente circa 14 miliardi di gas. Cingolani ha dato disposizioni alla Snam di acquistare altri due rigassificatori: non saranno impianti su terreno, ma su navi galleggianti. Una volta a regome i due nuovi gassificatori potranno lavirare altri 5 miliardi di metri cubi di gas all'anno. 

Acquisti comuni

Secondo gli accordi raggiunti i Paesi dell‘Unione europea procederanno all‘acquisto congiunto di gas per far valere sui mercati il loro peso strategico e politico e spuntare condizioni migliori. Parallelamente, in vista del prossimo inverno, i 27 procederanno a ricostituire le scorte anche comuni.

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