Energia, il settore guida lo sviluppo sostenibile per un italiano su tre

Energia, il settore guida lo sviluppo sostenibile per un italiano su tre
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 11:45
(Teleborsa) - Per più di un italiano su tre (36%) il settore energetico trainerà la transizione verso uno sviluppo sostenibile ma per il 26% dei cittadini teme che "la transizione energetica non avrà mai luogo". Sono i risultati di un sondaggio dal titolo "Gli Italiani e l'energia", realizzato da Ipsos per Legambiente e La Nuova Ecologia e presentati nella seconda giornata del Forum QualEnergia organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con Cobat.

Se il 71% di dice "ottimista" e si pone un orizzonte temporale per l'abbandono dei combustibili fossili, il 57% ritiene che questo avverrà prima del 2050. Buona la familiarità degli italiani con le energie rinnovabili (il 55%) anche se solo il 6% ha dichiarato nel sondaggio di avere una conoscenza approfondita della materia.

Per la metà degli intervistati (51%) il sole è considerato la fonte più adatta per la produzione di energia su vasta scala e con minore impatto su ambiente e società, seguito a distanza dall'uso delle biomasse e dal vento. Grande fiducia è riposta nel Recovery Fund e nell'Europa, considerati determinanti per lo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili. In merito ai comportamenti per cui ciascuno
si dice disposto ad adottare a tutela dell'ambiente, al primo posto c'è la sostituzione degli elettrodomestici con quelli a basso consumo, seguita dalla scelta di fornitori energetici che utilizzano esclusivamente fonti rinnovabili.

"Il sondaggio – ha commentato Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club – conferma che in questi anni si sono fatti grandissimi passi avanti nella consapevolezza dei cittadini italiani sia sulla gravità e le responsabilità della crisi climatica sia sul ruolo che la transizione energetica" quindi "può avere per cambiare strada". Il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini, ha invece ricordato che "tra pochi mesi l'Italia dovrà rimettere mano al Piano nazionale integrato energia e clima per renderlo adeguato ai nuovi e più ambiziosi target europei. La sfida è riqualificare almeno 30mila condomini entro il 2025 riducendo in modo significativo i consumi energetici. Pertanto, la prima mossa da compiere è il prolungamento fino al 2025 del superbonus".
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