ENEL, Starace: "Investiremo i 2,6 miliardi della vendita Open Fiber. In Italia 4mila assunti"

ENEL, Starace: "Investiremo i 2,6 miliardi della vendita Open Fiber. In Italia 4mila assunti"
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Venerdì 6 Agosto 2021, 13:00
(Teleborsa) - "La firma degli accordi è un passaggio fondamentale, tutti gli impegni assunti dalle parti sono fissati in modo preciso e può partire il filing alle autorità Antitrust in sede europea e al governo italiano per il golden power, un processo autorizzativo che richiederà due o tre mesi. Non penso che ci saranno problemi, il dossier è già stato studiato da tutti i punti di vista". È quanto afferma l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, in un'intervista a Il Sole 24 Ore dopo la firma degli accordi per la cessione di Open Fiber.

"Il nuovo management dovrà scrivere il nuovo business plan includendo le aree grigie che verranno messe a gara e gestire l'azienda fino al closing" sottolinea Starace commentando il cambio dei vertici di Open Fiber che ha visto la nomina di Francesca Romana Napolitano come ad e Mario Rossetti come dg.

Riguardo al valore della transazione Starace ha affermato che "il prezzo non è cambiato. Sono previste – ha spiegato – ticking fees, un incremento sul prezzo a fronte di un ritardo (tasso di interesse del 9 per cento annuo). Non è lo stesso nei due casi, parte prima per Macquarie e dopo per Cdp perché i negoziati si sono svolti in diversi momenti. Servono a fare sì che tutti abbiano un incentivo a non perdere tempo, ma si tratta di piccoli ritocchi". Un'operazione che, per Starace, "si poteva fare forse prima ma il cambio di guida di Cdp chiaramente ha implicato un tempo necessario per chi è arrivato di orientarsi in un deal non proprio facilissimo".

Parlando dei prossimi step Starace ha spiegato che "ora parte un periodo intermedio in cui non ci sono cambi nella governance, se non quelli che erano già stati pattuiti. È prevista – ha proseguito – l'introduzione della figura di un direttore generale che avrà l'incarico di stendere il nuovo business plan che tenga conto anche delle aree grigie che verranno messe a gara.
Queste aree non erano previste nel piano di Open Fiber perché Tim si era impegnata a cablarle e quindi erano state escluse dalle gare di qualche anno fa. Elisabetta Ripa, alla quale va un grosso ringraziamento peri risultati ottenuti con tutta la struttura di Open Fiber, lascia l'azienda e il ruolo di ad sarà ricoperto da uno dei tre consiglieri espressi da Enel, l'avvocato Francesca Romana Napolitano. Ora serve una figura di taglio legale che gestisca i rapporti con i regolatori e l'operatività assieme al dg, secondo gli accordi definiti tra noi e i futuri azionisti".

Ampliando lo sguardo Starace ha affermato che parte della crescita entro il 2030 nelle reti avverrà attraverso acquisizioni. "La nostra generazione di cassa – ha detto l'ad – ci consente di fare un'acquisizione di medio calibro all'anno. Negli scorsi anni ne abbiamo comprate due in Brasile. Abbiamo perso delle gare per reti in Cile e in Perù. Abbiamo guardato asset di distribuzione in Uk e in Olanda, salvo poi non trovare valore sufficiente a una offerta vincolante. Non guardiamo solo agli Usa; ci sono opportunità anche in India, sulle reti delle città. Ufinet è una storia interessante perché si presta a una creazione di valore importante come avvenuto con Open Fiber. Spero che entro la fine dell'anno avremo qualche notizia su quel fronte. L'importante è avere capito qual è il valore che c'è nel modello di business della fibra, una rete terza non verticalmente integrata, e aver acquisito il know how per replicarlo altrove".

Positivo il giudizio di Starace sul Pnrr. "In questo Pnrr – ha detto – c'è tutto quello che serve. Ora il tema vero è provare a farlo. C'è un'enorme opportunità. ma serve anche un impegno per formare adeguatamente le persone. Abbiamo stimato che solo in Italia dovremo aumentare le nostre forze lavoro di circa 4mila unità e genereremo una domanda di risorse in tutto l'indotto dei nostri fornitori e contrattisti di altre 12mila unità entro il 2026. Sono circa il doppio della forza lavoro sul campo nelle reti che abbiamo oggi in Italia. Sono tecnici che vanno formati, abbiamo già iniziato a creare strutture per la formazione".










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