Enea, Testa: "Fusione nucleare chiave di volta per transizione energetica"

Enea, Testa: "Fusione nucleare chiave di volta per transizione energetica"
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 16:00
(Teleborsa) - "Siamo alle frontiere della scienza". In occasione della firma dell'intesa con Eni per la realizzazione del del grande polo scientifico-tecnologico sulla fusione DTT (Divertor Tokamak Test), che verrà realizzato nel Centro Ricerche Enea di Frascati, il presidente di Enea Federico Testa, intervistato da Teleborsa, ha sottolineato l'importanza della fusione nucleare per la competitività del nostro Paese. Un settore nel quale "le aziende italiane – ha spiegato Testa – hanno già vinto oltre 1,2 miliardi di euro di contratti e sono considerate fra le migliori al mondo".

Parlando del progetto DTT ha detto "siamo alle frontiere alla scienza". Pensa che la fusione nucleare sia la chiave di volta nel processo di transizione energetica?
"La fusione nucleare può essere la chiave di volta perché dà la possibilità di produrre quantità illimitate di energia utilizzando materie prime, anche qui, illimitate e senza produrre emissioni. Questo può essere, dunque, ciò che si affianca all'utilizzo delle rinnovabili per costruire una transizione energetica vera".


Si è parlato di "fatica e passione" per la realizzazione di questo progetto e dell'intesa firmata oggi. Qual è stato l'iter che ha portato a questo accordo con Eni?
"Con l'Amministratore delegato di Eni ci siamo intesi presto, il problema è che aveva già in atto delle collaborazioni all'estero su tematiche affine a queste. Abbiamo, quindi, dovuto lavorare insieme per far capire a tutti che questo non era un progetto alternativo ad altri ragionamenti che si stavano facendo in altri campi ma che poteva essere complementare. Questo è stato dimostrato e capito e siamo riusciti ad arrivare a questa intesa che è molto importante perché mettiamo insieme uno dei centri di ricerca più importanti d'Italia e la più grande impresa italiana".

Quali saranno le ricadute sul Pil nazionale?
"Sui progetti di fornitura su Iter, negli ultimi tre anni le imprese italiane hanno portato a casa commesse competitive, facendo la gare e vincendola, per più di un miliardo di euro. Noi ci aspettiamo, quindi, che nella costruzione di questo impianto le imprese italiane – perché sono brave – abbiamo la possibilità di fare la parte del leone".
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