Un team di ricerca tutto italiano - ENEA, Università Federico II e CNR – è riuscito a potenziare la melanina miliardi di volte come conduttore di elettricità con la prospettiva di utilizzarla da interfaccia tra dispositivi elettronici e tessuti viventi.
"Le capacità di condurre elettricità da parte della melanina erano note, ma a livelli troppo bassi per qualsiasi applicazione", spiega Paolo Tassini, ricercatore del Centro ENEA di Portici e coautore della ricerca. "Partendo dalla melanina sintetica, del tutto simile a quella naturale, siamo riusciti a incrementare il movimento delle cariche elettriche, rimuovendo le molecole di acqua con trattamenti termici fino a 600 gradi effettuati in vuoto, ma senza alterarne la struttura".
"Uno dei settori dove poter utilizzare questa melanina modificata è quello biomedicale, dove potrebbe essere utilizzata per sensori biocompatibili o in dispositivi per la stimolazione profonda del cervello, ad esempio nella cura di patologie come il Parkinson, o per connettere i tessuti e comandare arti artificiali in persone colpite da paralisi o amputate, fino a dispositivi integrati negli abiti per misurare i parametri vitali dei pazienti", aggiunge Tassini.
Un altro contesto in cui la melanina modificata può essere impiegata è quello dei dispositivi dell'elettronica organica, gli OLED (Organic Light Emitting Diode). "La biocompatibilità e l'impatto ambientale di questi diodi organici emettitori di luce - ha aggiunto il ricercatore - potranno essere migliorati grazie alla melanina modificata, che abbiamo rilevato essere in grado di aumentare la stabilità degli altri materiali usati in questi dispositivi".
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