"L'innovazione può essere descritta immaginando un raggio laser con specifiche caratteristiche che ‘scrive' su una superficie polimerica, opportunamente trattata, delle piccole aree colorate che vanno a formare i pixel. Questi consentono successivamente la formazione dei colori e delle immagini all'interno dei display", spiega Francesco Antolini, ricercatore ENEA e coordinatore del progetto.
La potenzialità della tecnica, e dei materiali ad essa associati, consiste nel poter ottenere delle aree colorate micrometriche di qualsivoglia forma modulando opportunamente solo i parametri laser, ovvero la potenza e la frequenza dell'impulso, e mantenendo inalterata la formulazione chimica iniziale, sfruttando l'appropriata combinazione di fotonica e nanomateriali.
"Grazie alle proprietà ottiche delle nanoparticelle e alla versatilità della tecnologia laser è pensabile di poter utilizzare i filtri convertitori in campi di applicazione della fotonica, che coinvolgono la manifattura di display, abbattendo i costi di produzione dei singoli componenti", conclude Antolini.
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