L'azienda lo scorso 31 marzo scorso ha presentato il piano strategico 2021-2023 che prevede la riorganizzazione dell'area Cooking Italia, con 409 esuberi su 560 dipendenti del comprensorio e la chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.
"Non siamo in presenza di una crisi industriale da giustificare eventuali licenziamenti, ma solo a un processo di delocalizzazione con il principio che il lavoro c'è, ma si decide di farlo altrove - ha commentato Pierpaolo Pullini (Fiom) - Il ritiro formale del piano permetterebbe di aprire una discussione vera e di carattere industriale su come rendere possibile il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali, attuali e futuri, sul territorio di Fabriano".
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