Ecopillola, Ferretti: "Trattato del Quirinale carta vincente per contrastare fronte rigorista nord europeo"

Ecopillola, Ferretti: "Trattato del Quirinale carta vincente per contrastare fronte rigorista nord europeo"
2 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Novembre 2021, 18:30
(Teleborsa) - Il Trattato del Quirinale appena siglato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron è solo un bell'accordo anche un buon accordo? Questa la domanda a cui risponde l'economista Andrea Ferretti, docente del Master in Scienze economiche e bancarie alla LUISS Guido Carli.



LA GENESI – "Di questo Trattato – sottolinea Ferretti – si inizia a parlare già dal 2017, dopo un incontro tra Macron e l'allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Si arriva a una prima bozza ma dopo tutto viene 'stoppato' in concomitanza con il governo Conte I. È il momento in cui Di Maio e Di Battista portano la loro solidarietà ai gilet gialli che mettono a ferro e fuoco Parigi e la Francia richiama in patria il proprio ambasciatore per consultazioni. Successivamente, 'evaporati' i Cinque stelle, Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riescono a ricucire lo strappo con l'Eliseo e venerdì scorso si arriva alla firma del Tratto del Quirinale".

I CONTENUTI –
"I 12 articoli del Tratto del Quirinale sono tutti volti a creare posizioni comuni tra Italia e Francia sulle questioni più delicate: difesa, economia, immigrazione, politica estera. Questa collaborazione rafforzata si esplicherà, ad esempio, –prosegue l'economista – in vertici biennali fra i ministri italiani e francesi, in partecipazioni periodiche di ministri italiani ai Consigli dei ministri francesi e viceversa, in incontri periodici fra le Commissioni parlamentari italiani e francesi su specifici temi".

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA – "Nel 2023 quando si rifarà il tagliando al Patto di Stabilità – spiega Ferretti analizzando i punti di forza dell'accordo – la creazione di un forte fronte italo-francese per apportare modifiche in senso anti rigorista potrebbe essere la carta vincente per contrastare i popoli del Nord che sicuramente tenteranno di reintrodurre tutti i limiti all'indebitamento pubblico attualmente sospesi a causa del Covid. L'accordo del Quirinale, inoltre, costituisce sicuramente un passo in avanti in quel processo in cui Draghi sta cercando di dare nuova credibilità all'Italia in campo europeo". Fra i punti di debolezza del Trattato l'economista evidenzia solo un possibile elemento di criticità al quale sarà necessario presentare attenzione. "Il DNA della Francia – conclude l'economista – è notoriamente molto più nazionalista del nostro, dunque, bisognerà semplicemente vigilare affinché questo Trattato non favorisca indebite mire espansionistiche dei gruppi francesi sulle nostre eccellenze o sui nostri settori strategici".

© RIPRODUZIONE RISERVATA