Il tasso di occupazione destagionalizzato , spiega il report, vede un rialzo dello 0,3% in confronto al trimestre precedente, e tocca il 59,1%, incremento che ha coinvolto sia le donne sia gli uomini e interessato tutte le classi di età.
In questo contesto, continua anche la crescita tendenziale dell'occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell'industria e dei servizi (+1,4%).
Anche il lavoro indipendente, secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat, per il secondo trimestre consecutivo mostra un aumento congiunturale (+17 mila occupati, +0,3%) mentre diminuisce su base annua (-19 mila occupati, -0,4%).
Nel periodo che va da marzo a giugno di quest'anno, mantiene il segno più anche il lavoro a tempo indeterminato. La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti riguarda le posizioni a tempo indeterminato (+134 mila) mentre quelle a tempo determinato subiscono una nuova, consistente, riduzione (-45 mila). Entrambe queste tendenze continuano a essere influenzate da un elevato livello di trasformazioni a tempo indeterminato (+159 mila) contribuendo in modo complementare ad accrescere il numero di posizioni a tempo indeterminato e a diminuire quello delle posizioni a termine, in calo per la seconda volta. L'incidenza delle trasformazioni sul totale degli ingressi a tempo indeterminato (attivazioni e trasformazioni) raggiunge il 22,4%, registrando ( dopo quello ottenuto nel primo trimestre 2019 dove toccava il 28,7%) il secondo valore più alto. Anche su base annua la dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta per la seconda volta negativa dopo undici trimestri di crescita. Tale andamento si accentua nei dati Inps-Uniemens (-198 mila nel secondo trimestre 2019) che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata. Le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento(+471 mila), in accelerazione rispetto ai tre trimestri precedenti (+405 mila, +234 mila e +127 mila); del tutto analogo l'andamento registrato dai dati Inps (+469 mila) in confronto ai tre trimestri precedenti (+412 mila, +254 mila e +123 mila).
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