Economia circolare, vale l'1,5% del valore aggiunto nazionale con grandi prospettive di crescita

Economia circolare, vale l'1,5% del valore aggiunto nazionale con grandi prospettive di crescita
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Domenica 21 Aprile 2019, 12:45
(Teleborsa) - L'economia circolare è oggi un settore che vale 88 miliardi di fatturato e 22 miliardi di valore aggiunto, pari all'1,5% del PIL nazionale, un settore quindi che vale come altri importanti settori della nostra economia, come il tessile o l'agricoltura e che vanta numeri che equivalgono all'intero settore energetico nazionale.

Un settore importante dunque che è stato al centro di un evento a Catania, Sicilia, l'ECOMed Green Expo, che ha coinvolto più di 200 imprese, presentando esempi virtuosi e prospettive di sviluppo di questo settore, che aspira a diventare una risorsa importante di crescita dell'economia e dell'occupazione, anche nel Mezzogiorno, dove queste tematiche assumono connotati di una certa rilevanza per la riduzione del gap con il più sviluppato Settentrione.

L'ECOMed Green Expo, alla sua prima edizione, si è svolto a Catania dall'11 al 13 aprile 2019, presso il centro fieristico "Le Ciminiere" e si è affiancato al Salone Internazionale "Progetto Comfort" dedicato alla riqualificazione in chiave green delle città del futuro, giunto alla sua undicesima edizione. All'evento ha partecipato Istituzioni e privati, enti di ricerca quali Enea, in collaborazione con l'Università di Catania.

Secondo Salvatore Peci, Presidente di Progetto Comfort ECOMed, l'iniziativa che definisce un gran successo, "vuole essere molto di più di un semplice evento fieristico".

"ECOMED - sottolinea - aspira a essere motore del cambiamento green, big bang della transizione energetica, propulsore della sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Offrendo un punto di vista nuovo che guardi a Sud, verso i paesi che si affacciano sul Mediterraneo".

"We have a dream: restituire alla Sicilia la sua vocazione di naturale porta tra il Nord Africa e l'Europa per costruire insieme un futuro più verde".

Un evento che ha voluto esplorare l'evoluzione ed approfondire le tematiche relative all'utilizzo efficiente dell'acqua, ai rifiuti, all'energia verde, alla mobilità sostenibile, al monitoraggio e salvaguardia dell'ambiente, con l'obiettivo di promuovere le soluzioni tecnologicamente più avanzate, individuare partner eccellenti, aprire la strada ai nuovi mercati emergenti nazionali ed internazionali, contribuire all'aggiornamento degli operatori di settore e condividere a patrimonio comune le esperienze virtuose. Un evento che non si è chiuso entro i confini nazionali, ma ha voluto volgere lo sguardo all'intero bacino del Mediterraneo, con la partecipazione di esponenti da Grecia, Malta, Tunisia, Spagna e Israele, e i prodotti di oltre 200 espositori tra big del settore e start up innovative.

A seguito dell'Expo, Teleborsa ha intervistato Antonella Luciano, ricercatrice dell'ENEA presso il Laboratorio Valorizzazione delle Risorse nei Sistemi Produttivi e Territoriali del Centro Ricerche Casaccia. L'esperta, che ha curato da vicino gli aspetti organizzativi della partecipazione dell'Agenzia all'evento, ci ha parlato della crescente domanda di sostenibilità ed economia circolare in Sicilia e delle dimensioni del fenomeno in Italia.

All'ECOMed Green Expo di Catania si parla di economia circolare. A che punto è la Sicilia? C'è una sensibilizzazione diffusa dell'importanza del tema nel pubblico e nel privato?

"In Sicilia c'è una fortissima domanda di economia circolare, lo si avverte in qualunque settore. E' chiaro la Regione, come del resto diverse altre regioni del Sud Italia, sconta ancora un grave deficit infrastrutturale in termini di impiantistica per il recupero dei rifiuti ed il trattamento della componente residuale".

"Vi sono dunque ampi margini di miglioramento e opportunità per il settore pubblico e privato per implementare l'approccio eco-sostenibile, creare valore e ricchezza sul territorio ed allineare la regione verso gli standard richiesti dalla comunità europea e già raggiunti nelle regioni del Nord".

"Il tema è quindi molto sentito e vi è una sempre più una grande e continuativa azione, sia della comunità scientifica che del mondo delle imprese e delle istituzioni, nel diffondere buone pratiche e proporre esempi virtuosi che sensibilizzano i cittadini verso comportamenti più sostenibili. Un esempio straordinario per rilevanza nel nostro Meridione è ECO-Med 2019 la Green Expo che si è appena tenuta a Catania con la partecipazione di oltre 200 aziende e migliaia di visitatori".

"Numerose iniziative e buone pratiche di economia circolare si sono sviluppate negli ultimi anni e hanno supportato questo radicale cambio di paradigma a partire dal progetto Eco-Innovazione Sicilia di ENEA (2011-2015), prima applicazione della simbiosi industriale a scala regionale in Italia. Il progetto ha portato alla realizzazione della prima piattaforma di simbiosi industriale, coinvolgendo attivamente 80 imprese delle Provincie di Catania e Siracusa che hanno trovato interessanti e proficue opportunità di fare simbiosi. Circa 700 potenziali sinergie, in termini di scambi di risorse tra imprese, con l'obiettivo della circolarità, sono stati prima identificati nel corso dei tavoli operativi con le imprese e successivamente verificati ed approfonditi dal punto di vista tecnico, economico ed ambientale".

"Numerosi sono oggi gli esempi di iniziative e buone pratiche di economia circolare da parte delle imprese Siciliane, molte della quali sono state proprio presentate a ECoMed 2019: processi innovativi per la trasformazione e la valorizzazione del sottoprodotto dell'industria agrumicola per diverse applicazioni quali la moda, la bioedilizia, la mangimistica, processi e applicazioni per la valorizzazione di scorie e residui dall'industria dell'acciaio e scorie da termovalorizzazione per la completa chiusura dei cicli, metodologie e approcci per la riduzione dei rifiuti come ad esempio le buone pratiche per la riduzione dello spreco alimentare e numerose altre".

ECOMed aspira ad abbracciare il bacino del Mediterraneo. Chi sono i diretti destinatari di questo Expo? E' rivolto anche ad una platea internazionale?

"Questa prima Edizione di ECO Med, che si affianca alla manifestazione Progetto Comfort giunta ormai alla sua undicesima edizione, ha avuto l'ambizione di ampliare il bacino degli interessati abbracciando per la prima volta altri paesi del Mediterraneo, quali a solo titolo di esempio la Tunisia, Israele e Malta, con la presenza di relatori qualificati, sia dal mondo delle imprese che delle istituzioni e della ricerca da questi paesi, come del resto testimoniato anche dall'International Board della fiera che si è affiancato quest'anno al tradizionale ma arricchito comitato tecnico scientifico".

"È nell'intenzione della manifestazione di crescere ulteriormente in questa direzione e si stanno già pianificando per la prossima edizione i primi convegni totalmente internazionali che daranno pienamente a ECO-Med il ruolo di ponte nel settore della sostenibilità tra i paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo e il resto di Europa".

Quale valore aggiunto genera l'economia circolare? E quanto è importante per lo sviluppo?

"L'economia circolare in Italia vale oggi circa 88 miliardi di euro di fatturato e 22 miliardi di euro di valore aggiunto, ovvero l'1,5% del valore aggiunto nazionale. Numeri che sostanzialmente equivalgono a quelli di tutto il settore energetico nazionale o di un settore industriale storico come quello dell'industria tessile e non molto distante dal valore aggiunto dell'agricoltura".

"Il settore impiega oltre 575 mila addetti, mostrandosi sempre più competitivo per i giovani in cerca di occupazione e per i profili professionali più specializzati".

"Ma quello che più conta è la prospettiva di crescita che può far diventare questo inno alla sostenibilità un formidabile motore per far ripartire una economia che nelle sue forme più tradizionali fatica a riprendere il ritmo. Grazie all'economia circolare sono infatti previsti tra i 150 e i 700 mila nuovi posti di lavoro".

"Economia circolare poi vuol dire dare opportunità alle aziende smart, a quelle che investono sull'innovazione tecnologica e sulle nuove idee e in questo soprattutto i giovani possono avere un ruolo da leone".

(Foto: © Andrey Kryuchkov /123RF)
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