E-commerce alimenta contraffazione: ecco i numeri

E-commerce alimenta contraffazione: ecco i numeri
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Lunedì 25 Ottobre 2021, 13:30
(Teleborsa) - Il commercio online sta alimentando la vendita di prodotti contraffatti e sta diventando il principale catalizzatore per la distribuzione di tali prodotti. Lo conferma il nuovo studio EUIPO-OCSE, pubblicato oggi, dal titolo "Misuse of e-commerce for trade in counterfeits" (Uso improprio del commercio elettronico per la vendita di prodotti contraffatti) che analizza i dati dei sequestri doganali di prodotti alle frontiere esterne dell'Unione europea (UE) ed esamina in che maniera i prodotti contraffatti finiscono nelle mani dei consumatori.



Il commercio online - sottolinea il rapporto - è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, una tendenza che ha registrato un'accelerazione durante la pandemia di COVID-19. La maggior parte del commercio online a livello mondiale avviene nella modalità business to business (da impresa a impresa), ossia l'82 % del valore totale, mentre il restante 18% (2019) avviene nella modalità business to consumer (da impresa a consumatore).

Come con altri strumenti dell'economia moderna, le vendite online sono sempre più impropriamente utilizzate per la distribuzione di prodotti falsi. Secondo i dati sui sequestri di prodotti contraffatti, il 56 % dei sequestri doganali effettuati alle frontiere dell'UE riguarda il commercio elettronico.

Lo studio mostra inoltre che il valore dei sequestri relativi ai prodotti contraffatti venduti online è di gran lunga inferiore rispetto a quelli spediti ricorrendo non al commercio elettronico ma che vengono invece spediti in container utilizzando diverse modalità di trasporto (stradale, ferroviario, aereo e marittimo). I sequestri associati a vendite online rappresentano solo il 14 % del valore totale dei sequestri, rispetto all'86 % dei sequestri relativi a prodotti spediti in container. Tuttavia, alcuni di questi prodotti spediti in container sono destinati a centri di distribuzione nell'UE, da cui a loro volta vengono spediti a consumatori che li hanno acquistati online. Ciò potrebbe indicare che il ruolo effettivo del commercio elettronico nella vendita di prodotti contraffatti è notevolmente più importante.

Vengono inoltre analizzati i Paesi di provenienza e le modalità di trasporto dei prodotti contraffatti, con i servizi di consegna dei colli che dominano tutti i blocchi doganali alle frontiere dell'UE. Considerando l'origine dei prodotti scambiati online, la Cina è al primo posto con oltre il 75 % di sequestri di prodotti contraffatti, seguita da Hong Kong al 5,7 %, dalla Turchia (5,6 %) e da Singapore (3,3 %). La Cina è un paese di provenienza dominante anche quando si valuta il valore dei prodotti contraffatti acquistati online, con una quota del 68%.

L'uso del commercio elettronico varia a seconda del tipo di prodotti contraffatti. I prodotti di profumeria ed i cosmetici (75,3 %), i prodotti farmaceutici (71,9 %) e gli occhiali da sole (71,3 %) presentano la percentuale più elevata di sequestri legati all'acquisto online.


L'attuale tendenza verso il commercio online ha subito un'accelerazione a seguito della pandemia di COVID-19. Nel 2020, mentre nel complesso le vendite al dettaglio sono diminuite nella maggior parte dei paesi, le vendite online a livello mondiale sono aumentate di oltre il 20 % rispetto al 2019.

"Il commercio elettronico ha ampliato la scelta dei consumatori e offerto alle imprese nuove e flessibili modalità di accesso al mercato. Allo stesso tempo, vi sono ampie prove del fatto che l'ambiente online ha anche attratto soggetti malintenzionati, che inquinano i canali di distribuzione del commercio elettronico con prodotti contraffatti", ha commentato il Direttore esecutivo dell'EUIPO, Christian Archambeau. "L'EUIPO sta lavorando di concerto con svariati mercati del commercio elettronico, titolari di diritti e partner istituzionali per contribuire a contrastare le violazioni online dei diritti di proprietà intellettuale".
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