Le progressive riaperture annunciate dal Governo Draghi sono "una scelta saggia - prosegue -. Purtroppo mi sembra che, invece, alcuni esponenti politici anche della maggioranza siano più interessati ai sondaggi quasi quotidiani sulle intenzioni di voto, che alla seria e duratura ripartenza del nostro Paese. E a questo proposito riaprire con prudenza non significa che abbiamo superato il tema virus".
Giusto, poi, puntare sulla crescita per rientrare dai debiti pandemici: "ritengo che sia una strategia di puro buon senso. Il modo piu' sano, e anche l'unico per ridimensionare il debito nel breve-medio periodo e renderlo sostenibile e' quello di aumentare il denominatore, ovvero proprio il Pil nazionale. Questa è la medicina che dobbiamo prendere. E crescere vuol dire anche cambiare l'approccio degli industriali".
Quanto al Recovery Plan, l'industria ha bisogno "di piani seri per realizzare le infrastrutture fisiche e immateriali su cui siamo in fortissimo ritardo; di certezza del diritto in tema di attività di impresa sia nel campo civile sia in quella penale. Ma soprattutto di una Pubblica amministrazione efficiente, moderna e digitalizzata. Dobbiamo dirlo con forza - conclude - ora o mai più".
© RIPRODUZIONE RISERVATA