Draghi al Senato: "Priorità combattere pandemia, unità non è opzione ma dovere"

Draghi al Senato: "Priorità combattere pandemia, unità non è opzione ma dovere"
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 11:45
(Teleborsa) - "Il primo pensiero che vorrei condividere riguarda la nostra responsabilità nazionale, il principale dovere a cui siamo chiamati tutti io per primo. Nostro dovere è combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare le vite dei cittadini: una trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti". E' questo uno dei primi passaggi di Mario Draghi nel discorso programmatico al Senato per la fiducia che ha ringraziato il predecessore Giuseppe Conte, citazione alla quale è seguito un lungo applauso in particolare dai banchi occupati dai senatori del Movimento Cinquestelle che si sono alzati in piedi, provocando qualche contestazione verbale dalle opposizioni.





Poi aggiunge: "Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l'emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell'insegnamento di Cavour: Le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l'autorità, la rafforzano. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività". Anche per questo, "la nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuire il vaccino rapidamente ed efficientemente"

"Questo Governo nasce nel solco dell'appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all'Unione europea, e come protagonista dell'Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori", ha proseguito il Premier sottolineando che "un esecutivo come quello che ho l'onore di presiedere, specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, è semplicemente il governo del Paese. Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti".

Un discorso programmatico ad ampio raggio, quello pronunciato dall'ex numero uno della Banca Centrale, che tocca numerosi punti. La pandemia ha finora ha colpito "soprattutto giovani e donne, fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento", osserva Draghi per il quale "la diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese".

Particolare attenzione alle "ragazze e i ragazzi che hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la Didattica a Distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare diseguaglianze".

Non manca un passaggio particolarmente interessante. Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma - dice il Premier - sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi".

Centrale il rafforzamento della sanità territoriale, in cima all'agenda la tutela dell'ambiente ma sono le nuove generazioni il cardine del discorso: "ogni spreco è torto a loro", dice il Presidente del Consiglio.

Altra nota dolente: "L'Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge", dice Draghi per il quale "la risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l'innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l'accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create. Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta".

Quanto alla strategia per i progetti del Next Generation EU "non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici, cioè con la capacità di impattare simultaneamente più settori, in maniera coordinata. Dovremo imparare a prevenire piuttosto che a riparare, non solo dispiegando tutte le tecnologie a nostra disposizione ma anche investendo sulla consapevolezza delle nuove generazioni che "ogni azione ha una conseguenza". "Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti". Sciolto anche il nodo sulla governance, affidata al MEF.

Capitolo fisco: "non bisogna dimenticare che il sistema tributario è un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all'altra. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Un intervento complessivo rende anche più difficile che specifici gruppi di pressione riescano a spingere il governo ad adottare misure scritte per avvantaggiarli", dice il Premier sottolineando che "va studiata una revisione profonda dell'Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell'azione di contrasto all'evasione fiscale".

A chiudere il lungo discorso, durato circa un'ora, un messaggio che Draghi rivolge a tutte le forze politiche: "Oggi l'unità non è un' opzione ma un dovere".

Appena iniziata, dunque, l'intensa giornata politica. Al termine delle comunicazioni, la seduta è stata sospesa per consentire al Presidente del Consiglio di recarsi alla Camera per il deposito delle linee programmatiche. Si riprende intorno alle 12.30 per la discussione generale fino alle 15.30, poi stop per la sanificazione, dalle 16.30 alle 19.00 seguito e conclusione della discussione generale, quindi ancora uno stop per la sanificazione. Dalle 20 alle 22 replica del Presidente del Consiglio, quindi al via la chiama per il voto di fiducia.








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