In linea generale, il DPCM - previsto dall'ultimo decreto Covid che ha introdotto, tra l'altro, l'obbligo di vaccino per gli over 50 - dovrebbe distinguere tra attività commerciali all'aperto e al chiuso, e individuare quelle necessarie "per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona" solo nell'ambito delle attività al chiuso.
Sintesi questa che troverebbe il favore anche del Mise perché coerente con le necessità di prevenzione (che si pongono al chiuso appunto), dopo che nei giorni scorsi era stato chiesto un allargamento della lista di attività consentite rispetto all'iniziale perimetro individuato dal ministero della Funzione pubblica e da quello della Salute.
In dettaglio, con l'entrata in vigore del decreto n. 1 del 7 gennaio a chi non è vaccinato o guarito è inibito l'ingresso a bar, cinema, teatro, sala da concerto, così come alberghi, piscine, palestre, stadi, palazzetti dello sport o praticare sport di squadra. Senza il super green pass , semaforo rosso anche per musei, mostre, spogliatoi, centri benessere e termali ma anche sale da gioco, sale scommesse e casinò. Inoltre, dal 20 gennaio al 31 marzo 2022 obbligo di green pass, nella versione base, per andare da parrucchiere e barbiere.
Inizia intanto a scendere - lentamente - la curva dei contagi in Italia: ieri si sono registrati 83.403 contagi in 24 ore a fronte di poco più di 541mila tamponi con il tasso di positività, anch'esso in calo al 15,4%. Ancora alto, purtroppo, il numero delle vittime, 287.
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