Disney, dopo i licenziamenti a Fox la Cgil promette battaglia: «No allo sfregio per Roma»

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Sabato 27 Luglio 2019, 22:11
«No all'ennesimo sfregio per il mondo del lavoro italiano e per la città di Roma, una capitale ormai non più attrattiva per le grandi multinazionali». La Slc-Cgil nazionale insieme a quella di Roma e Lazio promettono battaglia dopo l'annuncio da parte del colosso dell'animazione Disney company di avvio della procedura di licenziamento collettivo per 42 lavoratori della sede di Roma della Fox network group e di 62 lavoratori della sede di Milano.

Un numero che rischia pesantemente di crescere per via del «destino - fanno osservare le due strutture sindacali- riservato agli ulteriori lavoratori della sede di Roma, circa un centinaio, trasferiti d'ufficio a Milano per la chiusura della sede romana».

Slc parla di «progressivo depauperamento del tessuto produttivo della regione con centinaia di posti di lavoro che continuano a perdersi» e chiama in causa Comune e Regione per tentare di arginare «un futuro che si paventa sempre più oscuro per il territorio del Lazio e di Roma» chiedendo alle istituzioni locali «di attivarsi immediatamente a tutela del territorio e per la salvaguardia dei lavoratori».

Lo sconcerto della Slc si appunta sul fatto che «Fox tv è l'ultima in ordine cronologico dopo le migliaia di posti di lavoro persi a Roma nel settore delle telecomunicazione e delle emittenze, a partire da Almaviva Sky Ericsson e, a seguire, con la progressiva chiusura di tutte le emittenti radiotelevisive locali. La risposta al processo di innovazione - ribadisce con forza Slc - non può essere la semplice espulsione dei lavoratori e la perdita di posti di lavoro».

Un messaggio diretto alla Disney company con cui il sindacato si incontrerà già lunedì 29 luglio. Alla compagnia Slc Cgil nazionale e quella di Roma e Lazio proporranno strade alternative al licenziamento e al trasferimento forzoso nella convinzione che «vanno individuati percorsi di riconversione e riprofessionalizzazione tali da garantire un futuro e garanzia occupazionali ai lavoratori».
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