Le proposte in esame, hanno riferito fonti anonime, includono una privatizzazione o una quotazione in Borsa a Hong Kong seguita da un delisting dagli Stati Uniti. Se venisse scelta la strada della privatizzazione, verrebbe offerto agli azionisti almeno il prezzo dell'IPO di 14 dollari, in quanto un'offerta più bassa a così poco tempo dall'offerta pubblica iniziale potrebbe provocare azioni legali o resistenza da parte degli azionisti.
Il titolo Didi è stato sotto pressione dopo il giro di vite delle autorità di Pechino sulle aziende tecnologiche, con la Cyberspace Administration of China che aveva ordinato la rimozione della sua applicazione dagli app store del Paese. Inoltre, negli scorsi mesi la Cina ha continuato a inasprire il proprio controllo sulle società quotate all'estero.
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