Di Majo, Civitavecchia: Porti network Lazio scali di riferimento traffico merci per Roma e Regione

Di Majo, Civitavecchia: Porti network Lazio scali di riferimento traffico merci per Roma e Regione
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Giovedì 23 Aprile 2020, 11:30
(Teleborsa) - In queste settimane di emergenza sanitaria ancora in atto con incertezza per i tempi di ripresa, l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale è al lavoro per permettere che il settore commerciale del Porto di Civitavecchia, unitamente al porto di Gaeta, non solo non perda traffici ma riesca ad intercettarne di nuovi. Per essere in grado, in primo luogo, di mitigare le conseguenze negative derivanti dall'interruzione del traffico passeggeri e croceristico.

"E' giunto il momento – spiega il presidente di AdSP, Francesco Maria di Majo – di sfruttare da subito quella che è la nostra dotazione infrastrutturale, con ampi spazi retroportuali e, a breve, una volta ultimati alcuni piazzali, anche in ambito prettamente portuale, di cui sono stati appena riaperti i cantieri; così come la prossimità della parte commerciale sia alla rete autostradale che ad uno dei principali corridoi ferroviari merci della penisola e la sua distanza dagli insediamenti urbani. In questi giorni si riuniranno gli organi di governance dell'AdSP e in quella sede verranno anche esaminate le azioni da avviare nel breve periodo, con il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture e della Regione Lazio.

"Tra gli interventi infrastrutturali di cui c'è bisogno – prosegue di Majo – di estrema importanza il ripristino del collegamento ferroviario con l'interporto per il quale stiamo cercando di reperire le necessarie coperture economiche. Raccordo che assicurerebbe contemporaneamente anche un collegamento ferroviario con lo scalo merci di Santa Palomba (Stazione Pomezia-Santa Palomba, linea Roma-Formia-Napoli, n.d.r.) e con gli interporti del Nord Italia che hanno già hanno espresso interesse a cooperare per lo sviluppo su questo asse, come l'Interporto di Verona. Abbiamo pensato anche agli autotrasportatori tenuto conto che, attraverso nuove politiche di sostegno, l'autotrasporto dei porti laziali potrà diventare più competitivo anche in ragione dei vantaggi ambientali derivanti dai minori chilometri percorsi da Civitavecchia verso i centri logistici di Santa Palomba/Pomezia".

Numerose e urgenti, comunque, le richieste alla Regione Lazio. Tra queste, la soppressione dell'imposta regionale sui canoni concessori del demanio marittimo portuale, peraltro già soppressa dalle altre Regioni. Oltre ai contatti in corso tra AdSP Mare Tirreno Centro Settentrionale e mondo bancario per verificare la possibilità che possano essere impiegati anche a favore di imprese che operano nel network portuale e retroportuale del Lazio strumenti finanziari, come i Fondi Strutturalise che sta mettendo in campo la BEI insieme alla Regione Lazio, oppure operazioni di finanza alternativa, ad esempio i basket bonds, già attuate in altre Regioni con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti.

"Sia al MIT che alla Regione Lazio - aggiunge il Presidente Di Majo - abbiamo chiesto che possa essere prevista l'estensione alle ZLS (Zone Logistiche Semplificate) dei benefici fiscali della ZES (Zone Economiche Speciali) analogamente a quanto è stato richiesto per Venezia, in particolare riconoscendo il credito d'imposta alle imprese che intendono insediarsi nella istituenda ZLS. Tutte iniziative, in ogni caso, proposte alla Regione Lazio da cui dipende il tanto desiderato, e non più procrastinabile, balzo in avanti del porto di Civitavecchia. Stesse proposte, ed altre di diverso tenore, presentate alla Ministra De Micheli che ringrazio sin da ora per il sostegno che il Ministero Infrastrutture e Trasporti potrà dare tenuto conto della specificità del caso del Porto di Civitavecchia che, tra i porti italiani, è quello che ha più risentito del crollo delle crociere, uno dei settori trainanti che, quest'anno, avrebbe dovuto raggiungere il nuovo record di circa 3 milioni di croceristi".
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