Def, Cnel: per ottenere risultati positivi necessari vaccinazione di massa e attuazione del Pnrr

Def, Cnel: per ottenere risultati positivi necessari vaccinazione di massa e attuazione del Pnrr
2 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 10:30
(Teleborsa) - Secondo il Cnel per ottenere risultati economici positivi in termini di PIL sono necessarie due condizioni: "il raggiungimento dell'obiettivo della somministrazione dei vaccini all'80% della popolazione entro l'autunno 2021" e "una piena e rapida attuazione degli obiettivi e dei programmi indicati nel Def e nel PNRR, necessaria per vincere la partita chiave di una crescita qualificata e abilitante". È quanto ha indicato Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro nella relazione consegnata alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato nel quadro delle audizioni sul Def.

Il Cnel "condivide la scelta di proseguire, anche nei prossimi mesi, nel perseguimento di politiche espansive sia di sostegno alle imprese ed ai lavoratori colpiti dalla crisi, e sia per aumentare il volume degli investimenti". "Al riguardo – hanno affermato di fronte le Commissioni i responsabili dell'Istituto – il bilancio pubblico, come affermato dal Ministro dell'Economia e Finanze, opera alla stregua di un grande ammortizzatore sociale e, contemporaneamente, di uno strumento per evitare la perdita di potenzialità produttive in settori chiave del Paese". È stata inoltre sottolineata l'importanza di avviare subito una riforma organica della materia fiscale e una "più decisa" lotta all'evasione, temi sui quali il Cnel è al lavoro per presentare una proposta complessiva in tempi brevi.

"Occorre un sostegno più forte alla crescita dell'occupazione: chiediamo un'attenzione particolare a che questa crescita sia in grado di portare i livelli di occupazione ai livelli europei", ha detto il presidente Tiziano Treu. Nel testo si sottolinea infatti che l'assunzione di fondo del Def che sia sufficiente la ripresa delle attività economiche e della domanda aggregata per riassorbire il sottoutilizzo di ore lavorate e le perdite occupazionali accumulate finora potrebbe non bastare.

"I motivi – è stato spiegato nel documento – sono semplici. In primo luogo, l'evidenza delle passate crisi mostra come, in ciascun periodo di recessione prolungata (e globale), l'economia italiana sia uscita in ritardo, con un gap di produzione e occupazione associato ad un minor tasso di crescita. In secondo luogo, senza una profonda semplificazione della normativa sulle opere pubbliche, gli effetti degli investimenti pubblici saranno fortemente depotenziati dai vincoli burocratici". Il Cnel ha inoltre avvisato che lo shock che ci si attende dal grande aumento di investimenti pubblici e incentivi a quelli privati sarà osservabile solo nel lungo periodo.



© RIPRODUZIONE RISERVATA