Semplificazioni, via norme Rc auto. Confermata la moratoria sulle trivelle e taglio Ires no profit

Semplificazioni, via norme Rc auto. Confermata la moratoria sulle trivelle e taglio Ires no profit
3 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Gennaio 2019, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 17:40
Niente da fare per le nuove norme sull'aassicurazione auto (che aggiornavano le regole sugli sconti per la scatola nera), per le modifiche alla web tax che permettevano di escludere anche Borsa italiana dagli effetti della nuova tassa, e per i nuovi paletti fissati alle società di capitali che possiedono catene di farmacie: sono queste alcune delle misure escluse dal decreto Semplificazioni. Restano confermate invece la moratoria sulle trivelle e la regionalizzazione delle concessioni idroelettriche. 

Salvate invece dall'esame di ammissibilità svolto dalla presidenza del Senato la riforma delle norme sugli Ncc, che sono state travasate via emendamento nel decreto legge semplificazioni. Le nuove regole prevedono, fra l'altro l'obbligo, solo per gli ncc, del rientro in rimessa per ogni singolo servizio e il divieto di rilascio di nuove autorizzazioni
per i servizi di ncc fino alla piena operatività dell'archivio informatico.

Resta confermato anche il taglio dell'Ires sul no profit, portata al 24% dalla legge di bilancio e ripristinata - almeno temporaneamente - al 12% nel passaggio parlamentare del decreto semplificazioni. L'emendamento approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici è stato infatti giudicato dalla presidenza del Senato tra gli ammissibili. Via libera anche alla norma che rimpolpa le risorse del fondo Imu-Tasi a favore del Comuni, alle nuove
disposizioni sulle elezioni degli ordini forensi, all'obbligo di etichettatura dei prodotti alimentari made in Italy e ai fondi per le famiglie delle vittime di Rigopiano.

Bocciati dunque due emendamenti su tre, che erano stati inserti nel decreto dalle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato. Il provvedimento, una volta approdato nell'aula di palazzo Madama, è stato sottoposto alle lente della presidenza che, su un totale di 87 proposte di modifica che erano state approvate, ne ha eliminate più di 60.

«Dopo ventuno giorni di rinvii, perdite di tempo, dopo che maggioranza e governo hanno tenuto in ostaggio due Commissioni parlamentari e dopo che sono stati approvati centinaia di emendamenti, con una procedura
incostituzionale, il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, cui diamo atto del suo impeccabile ruolo, li ha dichiarati inammissibili perché estranei rispetto alle materie del decreto legge sulle Semplificazioni. Una figuraccia mai vista. Quanto dovrà ancora durare questo modo di procedere di un governo allo sbando?». Lo dichiara Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.

«Apprezziamo l'intervento della Presidente del Senato Casellati, che ha individuato una serie di emendamenti incompatibili con il decreto semplificazioni e come gruppo Pd chiediamo che l'esame riprenda domattina, per consentire a tutti i gruppi e a tutti i senatori di esaminare nel dettaglio le disposizioni della presidenza». Lo ha detto in Aula il senatore Alan Ferrari, segretario d'Aula del gruppo del Pd. 

«La situazione che si è creata con il decreto semplificazione è a dir poco incresciosa: le commissioni hanno lavorato per settimane, discusso e votato decine di emendamenti, le categorie di cittadini interessate dai diversi provvedimenti sono state illuse. Tutto questo lavoro si rivela ora largamente inutile dal momento che il dl semplificazione è oberato da troppi e troppo eterogenei emendamenti. Diventa così inevitabile sfoltirlo, pena il probabilissimo rinvio alle Camere da parte del capo dello Stato». Lo afferma la senatrice di Leu Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.



 
© RIPRODUZIONE RISERVATA