Nella bozza del provvedimento è stato precisato che il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal Covid. Per coloro che hanno concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione; per chi è invece guarito viene rilasciato dall'ospedale, dal medico di base o dal pediatra. Varranno invece 48 ore i certificati per chi effettuerà un test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.
Dal 26 aprile riaprono in zona gialla si potrà tornare a pranzare in ristoranti a pranzo e cena ma solo all'aperto, mentre dal primo giugno potranno aprire – ma solo a pranzo – anche i locali che hanno spazi al chiuso. La bozza prevede inoltre in la zona gialla dal 15 maggio l'apertura delle piscine all'aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici. Da lunedì prossimo in zona gialla via libera anche agli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all'aperto ma con ingressi contingentati e solo se in grado di assicurare un corretto distanziamento nel pubblico: quindi solo "posti a sedere preassegnati" con distanza di almeno un metro e capienza non potrà essere superiore al 50% di quella massima (massimo con mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso). Dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25%, sempre con non più di mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso.
Frenata sul fronte scuola. Con ogni probabilità non si raggiungerà infatti il 100% del ritorno tra i banchi di scuola degli studenti: come si apprende dal testo della bozza di decreto, le Regioni in zona gialla e arancione dovranno infatti garantire ad "almeno il 60%" della popolazione scolastica la didattica in presenza – quota che scende ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% nelle zone rosse – con il ritorno quindi del principio di flessibilità a favore dei presidi. Dibattito ancora aperto invece sull'orario di inizio del coprifuoco: nel testo rimane confermata al momento la fascia 5-22 ma la destra all'interno del governo di Matteo Salvini spinge per prolungare fino alle 23 l'orario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA