L'incremento del debito - sottolinea l'istituto centrale - riflette l'aumento di 44 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine mese risultavano pari a 79,1 miliardi), solo in parte compensato dall'avanzo di cassa del mese (2,5 miliardi).
Complessivamente gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno ridotto il debito di 0,3 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 41,8 miliardi, quello degli Enti di previdenza di 0,1 miliardi; il debito delle Amministrazioni locali si è invece ridotto di 0,6 miliardi.
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