De Longhi, il patron del gruppo indagato per insider trading

Il marchio De Longhi
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Giovedì 28 Marzo 2019, 16:10
Giuseppe De Longhi, patron dell’omonimo gruppo, e la sua segretaria personale sono indagati per insider trading nella cessione del 74,97% di DeLclima, società dello stesso gruppo, a Mitsubishi Electric Corporation, avvenuta nell’agosto del 2015, quando la società di climatizzazione era quotata alla Borsa di Milano. A De Longhi è contestato di aver fornito informazioni price sensitive dell’imminenza della vendita a vantaggio della sorella Alberta De Longhi. I militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, che per altro hanno sequestrato disponibilità finanziare per un valore di oltre 360 mila euro, hanno notificato a De Longhi e alla sua segretaria personale l’avviso di conclusione indagini firmate dal pm di Milano Stefano Civardi. Al centro degli accertamenti delle Fiamme Gialle c’è la cessione della partecipazione del 74,97% della DeLclima spa a Mitsubishi Electric Corporation nell’estate di 4 anni fa, periodo in cui la società di climatizzazione era ancora quotata nel segmento Blue Chips del Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, con conseguente Opa obbligatoria sul resto del flottante a un prezzo che incorporava un premio dell’85% rispetto al valore di acquisto. Nel dettaglio, a Giuseppe De Longhi, in qualità di presidente del Cda della quotata italiana e di socio di controllo del gruppo, è contestato di aver dato informazioni riservate e non note al mercato alla sorella Alberta.
La quale avrebbe quindi acquistato a più riprese, dal 10 al 12 agosto 2015, per sé e per i figli, azioni di DeLclima per un controvalore di 430 mila euro, per poi rivenderle nell’ambito della stessa Opa totalitaria lanciata dai giapponesi il 25 agosto 2015, realizzando così un profitto di più di 360 mila euro. Anche la segretaria di De Longhi è accusata di insider trading: in base alla ricostruzione, sarebbe stata in possesso delle stesse informazioni riservata per via del ruolo ricoperto. Informazioni grazie alle quali avrebbe acquistato azioni per circa 15 mila euro con un guadagno di oltre 13 mila euro. Le indagini sono nate dalla valorizzazione di una serie di evidenze informative a disposizione del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che ha condotto una mirata analisi aggregata di molteplici segnalazioni di operazioni sospette relative all’anomala attività di negoziazione in titoli o derivati finanziari. Del caso di è occupata anche Consob che di recente ha adottato provvedimenti sanzionatori nei confronti di Alberta Del Longhi. Longhi.
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