De Benedetti vuole ricomprare Repubblica, offerta per il 29,9% di Gedi. Il figlio Rodolfo: sconcertato, offerta irricevibile

De Benedetti vuole ricomprarsi Repubblica, offerta per il 30% di Gedi
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Domenica 13 Ottobre 2019, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 23:15
Carlo de Benedetti torna in campo per riprendersi Repubblica, ceduta ai figli una decina di anni fa, e scatena la guerra in famiglia. L'imprenditore 84enne ha annunciato oggi di aver presentato venerdì 11 ottobre alla Cir un'offerta di acquisto in contanti del 29,9% delle azioni della controllata Gedi (Gruppo Espresso) al prezzo di chiusura di Borsa giovedì scorso, e cioè euro 0,25 ad azione. Senza quindi alcun premio sulla quotazioni di mercato o per il controllo. Una offerta subito respinta al mittente. 

«Sono profondamente amareggiato e sconcertato dall'iniziativa non sollecitata ne concordata presa da mio padre e il cui unico risultato consiste nel creare un'inutile distrazione, della quale certo non si sentiva il bisogno», ha detto il figlio dell'Ingengere, Rodolfo De Benedetti che insieme ai fratelli controlla la holding di famiglia. 

«Trovo bizzarre le dichiarazioni di mio figlio Rodolfo. E' lo stessa persona che ha trattato la vendita del Gruppo Espresso a Cattaneo e Marsaglia. La gestione sua e di suo fratello Marco hanno determinato il crollo del valore della azienda e la mancanza di qualsiasi prospettiva, concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un compratore
visto che non hanno né competenza. Né passione per fare gli editori», è stata la controreplica di Carlo De Benedetti. «Da sempre Rodolfo ha definito questa attività un "declining business" che ha distrutto valore negli ultimi anni e per questo motivo ha avuto vari incontri per trattare la vendita - prosegue Carlo De Benedetti -. Nonostante l'età ho passione e idee per istituzionalizzare il gruppo assicurandogli un futuro di indipendenza ed autonomia».

Nella lettera contenente l'offerta, firmata da Luigi Nani, presidente del consiglio di amministrazione di Romed, società controllataal 99% da De Benedetti, si legge che «l'esatto quantitativo» di azioni da rilevare «dovrà essere determinato tenendo conto delle azioni costituenti il capitale sociale e di quelle che eventualmente lo costituiranno in funzione di stock option o altre operazioni sulle azioni. La presente Offerta Irrevocabile - prosegue la lettera . non è condizionata all'espletamento di alcuna due diligence, ferma restando la garanzia sui bilanci e sulle situazioni infrannuali pubblicati. La presenta Offerta Irrevocabile - prosegue la lettera - è subordinata alle seguenti condizioni: - che i componenti il consiglio di amministrazione di Gedi di nomina Cir rassegnino le proprie dimissioni entro due giorni lavorativi dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società, ad eccezione dell'ing. John Philip Elkann e del dr. Carlo Perrone che potranno mantenere le attuali cariche e gli attuali poteri - e che, per le residue azioni che resteranno di sua proprietà, Cir si impegni a distribuirle ai propri soci (ovvero ai soci della società riveniente dalla fusione Cofide/Cir) entro un anno dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società. Vi saremo grati - conclude la lettera - se vorrete sottoporre la nostra proposta al vostro prossimo consiglio di amministrazione, rimanendo la presente offerta irrevocabile efficace fino al termine del secondo giorno di Borsa aperta successivo alla data dello stesso».

«Questa mia iniziativa è volta a rilanciare il Gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità», ha scritto De Benedetti nella lettera che accompagna l'offerta. «E' chiaro che conoscendo bene il settore, mi sono note le prospettive difficili, ma credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il Gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia».




 
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