Ddl concorrenza, saltano le spiagge: diventa operazione-trasparenza

Prima la mappatura degli stabilimenti

Ddl concorrenza, saltano le spiagge: diventa operazione-trasparenza
di Roberta Amoruso e Marco Conti
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Giovedì 4 Novembre 2021, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 03:29

Per ora niente gare. Il ddl concorrenza non prevede interventi immediati sugli stabilimenti balneari e gli ambulanti. Restano fuori due dei capitoli più difficili del confronto all'interno della maggioranza di governo. Si parte però da «un'operazione trasparenza» su tutte le concessioni balneari in essere, secondo quanto emerso ieri nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi sul provvedimento tra il premier Mario Draghi e le forze della maggioranza in vista dell'approvazione nel Consiglio dei ministri di oggi.

Ddl concorrenza, saltano le spiagge

 

Si tratta dunque di mettere in campo una mappa completa per avere un quadro chiaro di chi detiene le concessioni, da quanto tempo e a quale costo.

Così il metodo Draghi sembra aver funzionato anche con il ddl concorrenza, uno dei dossier chiave del Recovery: è bastato di fatto rinviare ancora il dossier Bolkestein, la direttiva europea del 2006 che impone di bandire gare per concedere beni pubblici come le spiagge, per superare il confronto anche aspro della vigilia, si è deciso di procedere inizialmente con una mappatura dell'esistente che durerà mesi.

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Da tempo Bruxelles ha aperto a una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per la mancata applicazione della direttiva e l'assenza di gare per le concessioni balneari. «Valuteremo anche sulla base di alcune sentenze», aveva fatto sapere Draghi a inizio ottobre riferendosi alla riunione del Consiglio di Stato per esprimersi sulla legittimità della proroga delle concessioni balneari fino al 2033 deliberata ai tempi del governo giallo-verde. Pronunciamento rimandato di 20-30 giorni.
C'è però anche un motivo politico che ha spinto il premier alla cautela ed è l'avversione della Lega alla direttiva Ue che per il Carroccio è una battaglia identitaria ancor più di Quota 100.
Rimangono fuori dal provvedimento anche le semplificazioni per i porti e il capitolo notariato. Mentre sono ancora da discutere le norme sulla sanità e i trasporti. Nella bozza c'è una delega sul trasporto pubblico non di linea, ossia taxi e noleggio con conducente, ora in bilico. Rimangono del ddl, invece il tema dei servizi pubblici locali, con la razionalizzazione del ricorso all'in-house.

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LA SANITÀ
Ma c'è anche l'accreditamento delle strutture sanitarie private e distribuzione dei farmaci. Ed è inclusa la norma anti-discrezionalità nella nomina dei primari. Nel testo di 34 articoli, sono al momento previste anche le deleghe per i servizi di gestione dei rifiuti e per interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica.
LE RETI TLC
Con un doppio articolo del provvedimento si punta poi con paletti precisi a una stretta nella parità di accesso alle super reti in fibra. L'obiettivo è rendere la vita molto più difficile ai gestori di un'infrastruttura, che sia idrica, elettrica, stradale, o ferroviaria, ma anche e agli operatori di rete tlc che volessero negare l'accesso a un'altra compagnia di telecomunicazioni. L'eventuale rifiuto a un concorrente l'accesso per ospitare elementi di rete ad alta velocità dovrà essere motivato per iscritto e in tempi brevi. Rifiuti immotivati non sono più ammissibili in vista delle esigenze di digitalizzazione del Paese e della gara per i fondi del Piano di ripresa e resilienza in arrivo all'inizio del 2022.

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LE CENTRALI
C'è una svolta, poi sul fronte delle centrali idroelettriche, con l'accelerazione dei tempi entro cui le Regioni devono indire le gare. Ma arriva anche il rafforzamento dei poteri sostitutivi, che consentono allo Stato di intervenire laddove le Regioni siano in ritardo. Dunque, se le Regioni sono inefficienti nell'avviare le gare per le concessioni, queste passano allo Stato. Sul fronte delle gare per la distribuzione del gas, il governo punta a un sistema di incentivi all'avvio delle procedure pubbliche. Ma c'è l'ok anche sull'Rc auto e sull'ampliamento del rimborso diretto. Problemi, nel corso della riunione della cabina di regia, anche sul fronte della gestione dei rifiuti con Pd e Iv contrari allo spacchettamento del ciclo.
 

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