A dire il vero, c'è anche chi non esclude che proprio la tegola caduta sulla testa di Cesa, il meno favorevole a lasciare la casa del centrodestra, possa rappresentare anche un insperato aiuto. Al Senato occorre rafforzare le truppe ed è lì che si guarda ai tre senatori Udc: Paola Binetti, Antonio Saccone e Antonio De Poli. Anche se è vero che bisogna fare i conti con l'imbarazzo del M5S.
Il primo a parlare è Alessandro Di Battista, segue poi Luigi Di Maio: "mai il M5S potrà aprire un dialogo con soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi".
Allargare al centro, secondo molti, è un'operazione fallita già in partenza . La pensa così anche il centrodestra, che sale al Colle a metà pomeriggio per un colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Con questo Parlamento è impossibile lavorare, la maggioranza è inconsistente", scrivono in una nota congiunta al termine sottolineando di confidare nella "saggezza" del Capo dello Stato.
L'artefice della crisi, intanto, manda segnali. "Se volete confrontarvi nelle sedi istituzionali, noi ci siamo", dice ancora una volta Matteo Renzi. Ma al momento il leader Iv viene considerato fuori dai giochi: si guarda invece ai suoi, convinti che qualche senatore di Italia Viva possa tornare nell'alveo della maggioranza.
Il Premier intanto fa la prima mossa e convoca il Consiglio dei ministri per cedere, come promesso e caldeggiato proprio da IV, la delega sui servizi segreti che va all'ambasciatore Piero Benassi, attuale consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio, nominato sottosegretario.
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