Affide, dopo il lockdown tornano a crescere le richieste di credito su pegno

Affide, dopo il lockdown tornano a crescere le richieste di credito su pegno
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Venerdì 3 Luglio 2020, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 18:37

Dopo il lockdown provocato dall’emergenza Covid-19 tornano a crescere le richieste di credito su pegno. Le filiali di Affide, la più grande società attiva nel settore del credito su stima in Italia con 42 filiali e oltre 100 sportelli distribuiti su tutto il territorio nazionale, nel mese di maggio hanno registrato una crescita delle operazioni complessive agli sportelli del 18% rispetto al mese di febbraio, prima dello scoppio della pandemia.

Da uno studio Bva Doxa realizzato per Affide emerge che 2 italiani su 3 hanno avuto impatti negativi sulla situazione finanziaria della propria famiglia a causa dell’emergenza. Tra chi ha dichiarato di essere stato colpito finanziariamente, il 50% ha dichiarato di aver subito un impatto “medio” sulla propria economia (ossia ha dovuto rivedere il proprio stile di vita senza stravolgerlo a causa di una riduzione delle entrate), mentre il 16% parla di un impatto “molto forte” perché si è visto costretto a chiudere la propria attività o è rimasto senza lavoro.

In questo contesto, l’esigenza di ricorrere a servizi di finanziamento per sopperire a mancate entrate economiche appare inevitabile: il 15% del campione, in questo periodo, ha pensato di chiedere un prestito e ben 1 su 4 si è detto pronto a rivolgersi al credito su stima per avere liquidità immediata.

Dal rapporto “Gli Italiani e l’impatto economico dell’emergenza Coronavirus”, che Affide-Bva Doxa hanno condotto su 1.000 persone intervistate fra il 15 al 19 maggio 2020, emerge che il 25% del campione totale ha perso una cifra inferiore ai 1.000 euro, un altro 25% fra i 1.000 e i 5.000 euro, mentre per l’11% si parla di perdite superiori a 5.000 euro. I più colpiti sono stati le famiglie con figli (79%), gli autonomi (79%) e i disoccupati (75%), oltre ai giovani nella fascia 18-24 (79%).

Per molti la corsa alla richiesta di un prestito è stata in questi mesi la soluzione naturale per rispondere alla mancanza di liquidità. Secondo la ricerca, il 34% del campione conosce il credito su stima, e uno su 4 vi si rivolgerebbe per ottenere liquidità immediata. Tra le principali motivazioni legate alla scelta del credito su stima, il 18% lo sceglierebbe soprattutto per ottenere in modo facile e rapido un prestito in 20 minuti ; il 17% perché certo di rientrare in possesso del proprio bene in poco tempo; il 15% per ottenere liquidità senza dover presentare garanzie, come buste paga o dichiarazioni di reddito ; infine il 9%semplicemente per far fruttare i gioielli dimenticati in un comodino che non si usano più senza doverli vendere .

«In questi mesi il credito su stima ha rappresentato un’opportunità unica per avere liquidità in sicurezza, velocemente e in trasparenza - sottolinea Andreas Wedenig, direttore generale di Affide -. Il ruolo sociale che oggi, come in passato, ricopre questo servizio ha permesso a tanti di avere denaro in breve tempo, rimanendo proprietari del proprio bene e senza dover passare da valutazioni di solvibilità o dalla presentazione di documenti, cedolini e altro. Come leader del settore, Affide - avendo registrato un incremento del 18% delle operazioni, rispetto al periodo pre-lockdown - ha sentito l’esigenza di supportare i propri clienti, dalla casalinga di mezza età al gestore di un’attività, fino al libero professionista, lanciando il servizio "30 giorni per te". I nuovi clienti avranno un prestito, a fronte di un bene impegnato, a costo zero per il primo mese (per chi rimborsa o rinnova entro la scadenza e per prestiti fino a 1.000 euro). Oggi le persone hanno bisogno di liquidità immediata e noi vogliamo essere al loro fianco», aggiunge Wedenig.

Ma quali sono le ragioni che spingerebbero le persone a scegliere i servizi del credito su stima in questo periodo? In primis, sempre secondo il sondaggio, ci sono le spese inattese o impreviste (15%); poi per far fronte alla perdita del lavoro o a una riduzione dello stipendio (8%). Non manca chi vi si rivolgerebbe, però, per pagare l’affitto o il mutuo di casa (5%), per affrontare piccole spese fisse come il pagamento di bollette o la spesa (5%) o per sostenere la propria attività commerciale (4%).

In Italia usano in media il credito su pegno tra le 270.000 e le 300.000 persone ogni anno, per un giro d’affari complessivo di circa 800 milioni di euro affidamenti (dati Assopegno 2019) e un taglio medio del prestito di circa 1.000 euro secondo quanto dichiarato da Affide.

Il credito su stima permette di ricevere un finanziamento, anche di poche decine di euro, offrendo come unica garanzia un prezioso o un gioiello, che resta di proprietà di chi lo impegna e che viene custodito in sicurezza dalla società. L'interesse annuo del prestito è del 10% a cui va aggiunto l'1% trimestrale per le spese di custodia. Al termine del periodo concordato, il proprietario del bene può scegliere se riscattare il suo bene (come accade nel 95% dei casi), o prolungare il finanziamento. Solo nel 5% dei casi il bene non viene riscattato e va all’asta, sempre per conto del cliente. 

 

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