Il Credito Sportivo rinnova il modello organizzativo in linea con il Piano industriale 2020-2023

Il Credito Sportivo rinnova il modello organizzativo in linea con il Piano industriale 2021-2023
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Venerdì 23 Luglio 2021, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:25

Il nuovo Piano Industriale ‘20-‘23 dell’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura, guidata dal Presidente Andrea Abodi, proietta la banca verso un consistente riposizionamento sul mercato, attraverso il consolidamento del core business e lo sviluppo dell’offerta di nuovi prodotti e servizi. L’obiettivo è di contribuire a migliorare il benessere e la competitività dell’Italia, dei suoi territori e delle sue comunità, adottando un nuovo modello operativo che pone al centro bisogni e necessità della Clientela nei settori Sport e Cultura, con particolare attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale.

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Le nuove quattro Direzioni

Le linee evolutive definite dal Piano Industriale hanno richiesto una revisione del modello organizzativo aziendale, allo scopo di guidare efficacemente il processo di innovazione del modello di business, attraverso la reingegnerizzazione dei processi volta all’efficienza e all’efficacia dei meccanismi decisionali, la valorizzazione delle risorse interne e l’Ingresso di nuove risorse specializzate.

Sono state create quattro Direzioni, a diretto riporto del Direttore Generale, Lodovico Mazzolin: Commerciale e Marketing, Crediti, Digitale e Operativa, Amministrazione e Finanza, oltre al nuovo servizio Gestione Fondi Speciali dedicato alla gestione dei fondi agevolativi Sport e Cultura.

La Direzione Commerciale e Marketing è stata assegnata a Debora Miccio, manager con una qualificata esperienza nel settore. Dal 1991 svolge tutti i ruoli di rete commerciale nel Gruppo Capitalia fino ad assumere la responsabilità dell’Area Affari di Roma Sud.

Nel 2008 passa ad Alba Leasing e poi al Banco Popolare, fino ad arrivare a Banco BPM con il ruolo di Senior banker co-responsabile della Clientela Large Corporate del Centro Sud Italia.

La nuova Direzione Commerciale prevede lo sviluppo del servizio Advisory e il potenziamento del servizio Marketing e Sviluppo con creazione di settori dedicati al marketing e ai prodotti, oltre alla costituzione del settore Sviluppo e del settore PMO Factoring e Crediti Tributari.

La Direzione Crediti e la Direzione Digitale e Operativa vengono assegnate a due dirigenti interni dell’Istituto, rispettivamente Mario Flores ed Enrico Martina, mentre la Direzione Amministrazione e Finanza viene, in attesa dell’ingresso di un nuovo manager, assegnata ad interim al Direttore Generale. Il nuovo servizio Gestione Fondi Speciali viene assegnato ad Eduardo Gugliotta, manager interno all’Istituto con lunga e comprovata esperienza nella gestione di strumenti agevolati.

Nell’ottica di presidiare al meglio lo sviluppo del capitale umano e di dare ulteriore spinta al focus sulla responsabilità sociale e sostenibilità, entrano nella banca anche Francesca Rossi, come Responsabile del Servizio Risorse Umane, Organizzazione e PMO, già a capo della Mobilità interna, Recruiting e Employer Branding BNL e Società Gruppo BNP Paribas Italy, e Andrea Benassi come responsabile del PMO Progetti Responsabilità Sociale e Sostenibilità, tema strategico al quale il Consiglio di Amministrazione ha deciso di dedicare particolare attenzione, costituendo uno specifico Comitato endoconsiliare guidato dalla consigliera Antonella Baldino, del quale fanno parte anche il consigliere indipendente Pierfrancesco Barletta e il consigliere Paolo Vaccari.

Il nuovo assetto organizzativo conferma il valore e la rilevanza che il capitale umano assume nel conseguimento delle sfide del prossimo futuro dell’Istituto e, nello specifico, raggiunge tre importanti obiettivi coerenti con lo sviluppo di Piano: 1) la valorizzazione delle risorse interne con oltre il 70% delle posizioni di responsabilità complessive assegnate a personale già presente in azienda (il 62% nelle posizioni della prima linea) 2) la parità di genere grazie al 46% dei ruoli di prima linea assegnati a manager donne , 3) la crescita della managerialità e della responsabilizzazione complessiva con conseguente rafforzamento delle competenze.

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