A indurre all'ottimismo sono – come evidenzia l'Oms – diversi fattori: "il grande capitale di vaccini"; "l'immunità naturale da Omicron"; l'uscita dalla stagione invernale che comporterà una pausa nella trasmissione dei contagi; la gravità inferiore della variante Omicron, ormai prevalente, rispetto a quelle precedenti; e, infine, "la possibilità di consolidare e preservare l'immunità continuando a vaccinare e potenziare e a intensificare la sorveglianza per rilevare nuove varianti".
In tale scenario Kluge prevede la possibilità di "un lungo periodo di tranquillità e un livello molto più elevato di difesa della popolazione contro qualsiasi recrudescenza della trasmissione, anche con una variante più virulenta". "Questo periodo di maggiore protezione – spiega Kluge – dovrebbe essere visto come un "cessate il fuoco che potrebbe portarci una pace duratura". Per il portavoce dell'Oms in futuro sarà possibile "rispondere a nuove varianti che inevitabilmente emergeranno senza dover ripristinare il tipo di misure dirompenti di cui abbiamo avuto bisogno finora".
© RIPRODUZIONE RISERVATA