Arcadia sull'orlo della bancarotta, la crisi Covid travolge il colosso britannico. «È il colpo finale»

Anche le multinazionali vittime del Covid: il colosso Arcadia rischia il fallimento
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Venerdì 27 Novembre 2020, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 16:23

Un colosso multinazionale spunta oggi nella lunga lista delle vittime della crisi Covid. Secondo indiscrezioni stampa, Arcadia, il gruppo che controlla la catena di negozi Topshop, sarebbe sull'orlo del fallimento. Il colosso britannico, che fa capo al chiacchierato imprenditore Philip Green e che comprende marchi popolari nel settore dell'abbigliamento a buon mercato come Topshop, Burton e Dorothy Perkins, è sull'orlo del collasso con il rischio di un imminente amministrazione controllata. 

Lo riporta la Bbc sottolineando quali sarebbero le conseguenze del tracollo del gruppo: incerto ad oggi sarebbe il destino di 500 punti vendita e di circa 13.000 dipendenti.

Arcadia è in crisi da anni, sulla scia delle difficoltà strutturali in cui si dibatte parte del settore britannico del retail - a causa della concorrenza delle vendite online e dei costi di esercizio elevati di città come Londra e non solo -, ma anche degli scandali di varia natura, fiscali in primis, che hanno investito Green: fino a sollevare in Parlamento la richiesta di una revoca del titolo di sir concessogli a suo tempo dalla regina.

Una crisi su cui i contraccolpi dell'emergenza Covid e del lockdown rischiano di rappresentare ora il colpo finale.

Nelle ultime settimane Green ha negoziato prestiti bancari per 30 milioni di sterline pronta cassa per coprire almeno fino al periodo di Natale compreso, di fronte agli effetti delle conseguenze della pandemia, ma le trattative sono fallite secondo la Bbc. Di qui l'ombra dell'amministrazione controllata e di un potenziale successivo spezzatino della holding all'ipotetica ricerca di compratori per la cessione e il salvataggio solo dei rami più redditizi. 

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