Covid, con la chiusura delle sale cresce l'illegalità. Domani lavoratrici di nuovo in piazza

Una manifestazione dei lavoratori dei giochi a Roma
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Con la chiusura del settore dei giochi causa Covid, in Italia si registra un'impennata dell'illegalità. A ribadirlo è un'inchiesta condotta da Agimeg che ha raccolto tutte le operazioni delle forze dell'ordine e dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli nei confronti del gioco illegale.

«Nei 416 giorni presi in considerazione - scrive l'agenzia specializzata - praticamente dal primo lockdown ad oggi ci sono state 145 inchieste. Praticamente ogni 2/3 giorni viene scoperta una sala clandestina. Denunciate oltre 1.000 persone». Secondo l'indagine, i numeri «danno l'idea di come l'aver penalizzato le attività di gioco legale, abbia regalato spazi e risorse alle attività illegali gestite dalla criminalità organizzata, con pericolosi e gravosi costi sociali e di sicurezza».

Intanto le lavoratrici del gioco scendono di nuovo in piazza per chiedere la riapertura del settore, chiuso per le misure di emergenza anti-Covid.

Dopo l'ultima manifestazione, il 31 marzo scorso davanti a Montecitorio, il comitato delle «Donne in gioco» sarà giovedì 8 aprile in piazza Mastai a Trastevere, per manifestare davanti alla sede dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L'obiettivo, come riporta Agipronews, è un incontro con il governo per chiedere la riapertura delle sale giochi e la ripresa delle attività, oltre ad un adeguamento degli indennizzi contenuti nel Decreto sostegni. La protesta prenderà il via alle 10. 

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