Covid, GIMBE: dopo 5 settimane si inverte la curva dei contagi (+1,5% in 7 giorni)

Covid, GIMBE: dopo 5 settimane si inverte la curva dei contagi (+1,5% in 7 giorni)
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Giovedì 10 Marzo 2022, 13:00
(Teleborsa) - Dopo 5 settimane si inverte la curva dei contagi Covid: sono +1,5% in 7 giorni. A fronte di questo cambio di marcia calano i ricoveri in area medica (-16,1%) e in terapia intensiva (-16,4%). Giù anche i decessi (-19,3%). Questi i dati principali del monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE relativo alla settimana 2-8 marzo. In particolare – si legge in una nota – c'è stato un aumento dei nuovi casi (+4.179) nonostante un calo dei tamponi (-8,8%). Diminuiscono ancora i decessi: 1.201 negli ultimi 7 giorni (95 di periodi precedenti), 172 al giorno contro i 213 della settimana precedente. In rianimazione -116 e in reparto -1.680 ricoveri.

"Dopo cinque settimane – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, nonostante un calo del numero dei tamponi dell'8,8% rispetto alla settimana precedente. I nuovi casi si attestano intorno a 279 mila, con un incremento dell'1,5% e una media mobile a 7 giorni che sale da 39.339 casi del 1° marzo a 39.936 l'8 marzo (+5,8%)".

"Il recente incremento dei nuovi casi – ha concluso Cartabellotta – consegue verosimilmente all'interazione di vari fattori: rilassamento della popolazione, diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso, verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell'infezione dopo qualche mese dalla dose booster. In ogni caso, al di là delle motivazioni, i dati dimostrano che la circolazione del virus è ancora molto elevata: quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all'11,4%. Serviranno 7-10 giorni per capire se la risalita della curva coincide con l'inizio di una nuova ondata, con successivo impatto sugli ospedali, o si tratta semplicemente un semplice rimbalzo. Nel frattempo, indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, è pura follia pensare di abbandonare l'utilizzo delle mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione. Sul fronte delle vaccinazioni, considerato che un'ampia fetta della popolazione è suscettibile al contagio, rimane prioritaria la somministrazione del ciclo primario a 4,67 milioni di persone e del booster a 2,8 milioni, in particolare agli over 50 a rischio elevato di malattia grave".




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