Covid, donne più colpite degli uomini dai contagi sul posto di lavoro

Covid, donne più colpite degli uomini dai contagi sul posto di lavoro
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Martedì 2 Marzo 2021, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 15:56

Covid, le lavoratrici sono le più colpite dai contagi avvenuti sul posto di lavoro. È quanto emerge dai dati del nuovo "Dossier donne" dell'Inail, pubblicato a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell'8 marzo. Nonostante nel complesso degli infortuni sul lavoro la quota femminile si ferma al 36%, infatti, su 147.875 denunce pervenute alla data del 31 gennaio del 2021, 102.942 sono femminili, ossia circa 70 contagi professionali ogni 100. Diversa la situazione tra le vittime, dove la percentuale di donne è del 17,1% dei casi (con 79 decessi su 461), in linea con il dato degli infortuni mortali sul lavoro nel complesso, che registra il numero maggiore di decessi tra gli uomini, mentre le donne restano sotto la soglia del 10%.

L'età media tra le contagiate è di 46 anni. Secondo l'analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, il 43,6% delle contagiate dal Covid-19 ha più di 49 anni, il 38,1% ha tra i 35 e i 49 anni e il 18,3% è under 35. Più elevata – pari a 56 anni – l'età media al decesso, con nessuna deceduta nella classe di età più giovane delle under 35, mentre il 19,0% delle vittime ha tra i 35 e i 49 anni e l'81,0% ha dai 50 anni in su. Gli infortuni si concentrano nelle regioni con il maggior numero di contagi nella popolazione. La Lombardia raccoglie, infatti, il 28,3% delle denunce femminili, seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). È sempre la Lombardia a registrare il maggior numero di vittime femminili, ben il 39,2%. A seguire Emilia Romagna (15,2%) e Piemonte (8,9%).

La categoria lavorativa più colpita è quella delle infermiere (81,1% dei casi della categoria). I tecnici della salute hanno fatto registrare il maggior numero di denunce da contagio Covid-19 (42,% dei casi codificati) e anche quello dei decessi (un caso ogni quattro denunce, il 70% infermiere)

Il dossier Inail sottolinea che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, a fronte di un aumento dell'occupazione pari al +1,1%, le denunce di infortunio delle lavoratrici sono passate dalle 227.068 del 2015 alle 231.128 del 2019, con un aumento percentuale dell'1,8%, maggiore rispetto a quello rilevato tra i lavoratori (+1,0%), per i quali l'Istat ha registrato un aumento dell'occupazione pari al +0,3%. Le denunce di infortunio con esito mortale tra le lavoratrici sono, invece, diminuite, dai 117 casi del 2015 ai 97 del 2019 (-17,1%), in maniera più marcata rispetto alla riduzione dell'8,9% rilevata tra i lavoratori. Nello stesso periodo è stato registrato che la caduta è la prima causa di infortunio per le donne (26,7% sul totale dei casi codificati) e la quarta per gli uomini (17,6%), seguita dai movimenti del corpo sotto sforzo fisico (23,4%), che è anche la seconda causa degli infortuni maschili (21,1%).Le lavoratrici sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19. È quanto emerge dai dati del nuovo "Dossier donne" dell'Inail, pubblicato a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell'8 marzo. Nonostante nel complesso degli infortuni sul lavoro la quota femminile si ferma al 36%, infatti, su 147.875 denunce pervenute alla data del 31 gennaio del 2021, 102.942 sono femminili, ossia circa 70 contagi professionali ogni 100. Diversa la situazione tra le vittime, dove la percentuale di donne è del 17,1% dei casi (con 79 decessi su 461), in linea con il dato degli infortuni mortali sul lavoro nel complesso, che registra il numero maggiore di decessi tra gli uomini, mentre le donne restano sotto la soglia del 10%.

L'età media tra le contagiate è di 46 anni. Secondo l'analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, il 43,6% delle contagiate dal Covid-19 ha più di 49 anni, il 38,1% ha tra i 35 e i 49 anni e il 18,3% è under 35. Più elevata – pari a 56 anni – l'età media al decesso, con nessuna deceduta nella classe di età più giovane delle under 35, mentre il 19,0% delle vittime ha tra i 35 e i 49 anni e l'81,0% ha dai 50 anni in su. Gli infortuni si concentrano nelle regioni con il maggior numero di contagi nella popolazione. La Lombardia raccoglie, infatti, il 28,3% delle denunce femminili, seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). È sempre la Lombardia a registrare il maggior numero di vittime femminili, ben il 39,2%. A seguire Emilia Romagna (15,2%) e Piemonte (8,9%).

La categoria lavorativa più colpita è quella delle infermiere (81,1% dei casi della categoria). I tecnici della salute hanno fatto registrare il maggior numero di denunce da contagio Covid-19 (42,% dei casi codificati) e anche quello dei decessi (un caso ogni quattro denunce, il 70% infermiere)

Il dossier Inail sottolinea che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, a fronte di un aumento dell'occupazione pari al +1,1%, le denunce di infortunio delle lavoratrici sono passate dalle 227.068 del 2015 alle 231.128 del 2019, con un aumento percentuale dell'1,8%, maggiore rispetto a quello rilevato tra i lavoratori (+1,0%), per i quali l'Istat ha registrato un aumento dell'occupazione pari al +0,3%. Le denunce di infortunio con esito mortale tra le lavoratrici sono, invece, diminuite, dai 117 casi del 2015 ai 97 del 2019 (-17,1%), in maniera più marcata rispetto alla riduzione dell'8,9% rilevata tra i lavoratori. Nello stesso periodo è stato registrato che la caduta è la prima causa di infortunio per le donne (26,7% sul totale dei casi codificati) e la quarta per gli uomini (17,6%), seguita dai movimenti del corpo sotto sforzo fisico (23,4%), che è anche la seconda causa degli infortuni maschili (21,1%).

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