Covid-19, dai cuscinetti a sfera alle mascherine col bollino dell'Europa: da Frosinone la ISB per proteggersi

Covid-19, dai cuscinetti a sfera alle mascherine col bollino dell'Europa: da Frosinone la ISB per proteggersi
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Sabato 5 Settembre 2020, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 19:41
RespiriAMO-prodotti dal cuore italiano. Nomen omen, una  filiera totalmente made in Italy ha creato una mascherina per il Covid che, tra le poche nel nostro paese, ha il bollino dell’Europa. «Succede che l’Italia e il tessuto PMI è in crisi: oggi con la globalizzazione c’è bisogno di alta specializzazione in tutti i settori, se si vuole battere la concorrenza straniera e conquistare anche fette di mercato di nicchia fuori dall’Italia. Ecco perché decido, nel secondo semestre 2019, di aumentare gli investimenti per diversificare l’ambito in cui opera la mia azienda. Alla fine dell’anno arrivano poi le prime avvisaglie del Covid-19», spiega Niki Dragonetti, ad della società ISB Industrie, una nuova realtà aziendale nel Lazio Meridionale in piena crisi Covid 19, sorta al fianco della DSI, attiva nei cuscinetti a sfera. 



«Così preparo un progetto nel settore sanitario che prevedeva e prevede tutt’ora la produzione di dispositivi di protezione alla persona. Tra queste ci sono anche le mascherine chirurgiche. Presento quindi ai miei amici di Milano, la mia idea. E così, poco dopo nasce, in un periodo buio e drammatico come pochi, una delle più belle storie di imprenditoria». Grazie alla lungimiranza e all’esperienza di Beniamino Anselmi, uno dei pochi banchieri ad aver guidato tutti i grandi gruppi bancari (Cariparma, Cariplo, Banca Intesa, gruppo Unicredit, gruppo Capitalia) che ora si dedica all’attività sociale e industriale, l’idea si tramuta in qualcosa di più. Legge, esamina, approfondisce questo progetto e gli dà fiducia. La spinta determinante è arrivata grazie al coinvolgimento suo e di importanti partner e che con soldi propri, finanziano il progetto. Questo dà alla luce, alla fine del 2019, la I.S.B. Industrie srl (Innovazione Salute Benessere) composta dalle famiglie Paletti, nota per le attività imprenditoriali nel campo alberghiero, Bertola, nota per essere una importante società di logistica e costruzioni, e Dragonetti, attività di componentistica meccanica e innovazione.
La neonata ISB è una azienda produttrice di prodotti sanitari del settore medicale ed ortopedico, in particolare mascherine chirurgiche, derivanti dalla lavorazione del filato. E così, senza finanziamenti pubblici, I.S.B. industrie decolla: gli uffici amministrativi e commerciali sono ubicati a Milano mentre lo stabilimento produttivo è a Sant’Elia Fiumerapido, in provincia di Frosinone dove ha sede anche l’azienda metalmeccanica DSI srl (Dragonetti Soluzioni Industriali). Qui una parte di stabilimento viene creato e si celebra cosi un matrimonio tra le due aziende. Nello stabilimento del Lazio Meridionale quindi nasce un’area denominata Divisione Salute composta da una camera bianca nella quale la produzione, il controllo-qualità, la sanificazione, la sterilizzazione, l’imbustamento e l’etichettatura avvengono in un ambiente asettico e sicuro. Per chi lavora e per chi fruirà dei nostri dispositivi.
Questa diversificazione ha consentito di salvaguardare posti di lavoro per padri di famiglia ma soprattutto giovani e, in particolar modo, in una fase a dir poco critica dal punti di vista economico per tutto il Paese ed il nostro territorio, di implementare l’organico dell’azienda con nuove unità di personale. Assumere, in questo periodo, è stato davvero eccezionale e la I.S.B è stata dunque, in questo territorio, una vera mosca bianca.





«Dal filato necessario per produrre la mascherina, passando per i macchinari, la progettazione, i certificati (tutti rigorosamente rilasciati da istituti italiani riconosciuti), le attrezzature di supporto, l’indotto, ogni singola componente del nostro prodotto è 100% italiana - prosegue Dragonetti -. Senza contare il contributo determinante al progetto,  assicuratoci dalle aziende, dalle professionalità e dalle eccellenze del nostro territorio. Basti pensare ai consigli che hanno fornito la facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e la Camera di Commercio del presidente Marcello Pigliacelli: realtà queste, risultate fondamentali per lo sviluppo del prodotto così come per l’individuazione delle migliori partnership sul nostro territorio ed oltre».
Nello stabilimento ISB si sottolinea anche che nel momento in cui hanno dovuto stabilire rapporti con altre aziende per la fornitura di servizi o di attrezzature, abbiamo deciso di puntare sull’italianità, convinti che il compito di un sano imprenditore sia anche e forse soprattutto, quello di produrre ricadute positive sul proprio territorio e nel Paese in cui opera.
Attualmente l’aziena che ha otto dipendenti più sei dell’indotto per un fatturato stimato a mezzo milione di euro, produce un prodotto di alta gamma, dotato di ben 6 diverse certificazioni. Su tutte quella
della Comunità europea che è garanzia di assoluta sicurezza. Per non parlare dei certificati relativi a respirabilità, efficienza di filtrazione batterica o di quelli relativi alla citotossicità, a sensibilizzazione ed irritazione e bio-bourden, superate, dalla prima all’ultima con risultati eccezionali.
Quindi chiunque sarebbe portato a pensare che il prodotto ISB sia dunque di élite, sia un prodotto destinato ad un cliente ad alta capacità economica. Ed invece, il messaggio aziendale più importante che viene trasmesso è che le mascherine hanno un prezzo sociale.
Infatti il consiglio di amministrazione, presieduto da Niki Dragonetti, ha voluto fissare alcuni paletti che vanno a comporre il codice aziendale. Innanzitutto l’azienda produce mascherine chirurgiche di tipo 1 e 2, marchiate CE, rispettose dell’ambiente. Infatti i prodotti sono al 100% riutilizzabili, sicuri, lavabili almeno 10 volte, venendo immesse sul mercato a soli 90 centesimi. L’unica spesa futura del cliente è quella di riacquistare il filtro interno di pochi centesimi di euro per la sostituzione e manutenzione del prodotto.
Sempre il codice aziendale approvato, prevede che ogni mese vengano comunicati ai soci dell’azienda e al Cda, i Lul (contributi di regolarità contributiva del dipendente) dei singoli dipendenti ed ogni semestre il certificato di regolarità contributiva (conosciuto come Durc). Attualmente l’azienda si presenta con 6 linee produttive e una elevata capacità giornaliera di produzione.
Ma l’attività di espansione non si è fermata. In ISB stanno lavorando alla costruzione di un polo della salute nel comune di Sant’Elia Fiumerapido presso i loro stabilimenti, in cui ci sarà una filiera di produzione che riguarderà non solo mascherine chirurgiche, ma anche guanti in nitrile, calze, fasce e tutori ortopedici ma in particolar modo telemedicina. Il tutto con una gestione integrata. Data la situazione economica e sociale che sta caratterizzando questa fase storica delicatissima per il nostro paese, ritengo necessario, mai forse come oggi, che l’imprenditore e il cittadino “facciano squadra” e facciano ogni utile sforzo per produrre posti di lavoro con particolare attenzione sociale per generare benessere e ricchezza in sinergia.
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