Cosmetica, i consumi italiani torneranno a livelli pre-pandemia solo nel 2023

Cosmetica, i consumi italiani torneranno a livelli pre-pandemia solo nel 2023
2 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Febbraio 2021, 13:45
(Teleborsa) - Se l'83% delle imprese italiane attive nel settore della cosmetica pensa di poter recuperare la produzione persa nel 2020 già entro la fine del 2021, i consumi italiani di questi prodotti rimarranno sotto i livelli pre-pandemia fino al 2023, secondo le proiezioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Il Covid-19 ha pesantemente impattato sul mercato. Secondo i dati di Cosmetica Italia il fatturato del settore nel 2020 ha subito una riduzione pari al 12,8%, scendendo a quota 10,5 miliardi di euro, 1,5 miliardi in meno rispetto al 2019. Hanno pesato sia gli arretramenti subiti sul mercato interno (-10,2%), sia le perdite accusate all'estero, con l'export stimato in calo del 16,5%.

A causa di chiusure e restrizioni, le vendite di centri estetici, saloni di acconciature, profumerie ed erboristerie hanno subito cali compresi tra il 26% e il 30,5%, farmacie e grande distribuzione del 2,5%, mentre l'e-commerce ha sperimentato un boom, crescendo del 42%, che ha portato il fatturato complessivo di questo canale a superare i 700 milioni di euro (7,4% del mercato. La pandemia ha anche causato nuove abitudini di consumo: i consumi di profumeria alcolica sono diminuiti di oltre 20 punti percentuali, mentre le tinture per capelli fai da te sono aumentate del +30% e i saponi liquidi del +38%.

Per quanto rigiarda il futuro, saranno digitale, R&S, sostenibilità, sicurezza e mercati esteri i principali driver di crescita del settore, sottolinea Intesa Sanpaolo. I mercati trainanti per le industrie italiane rimarranno Cina e Stati Uniti. La prima già nel 2020 è riuscita a chiudere l'anno con un lieve aumento dei consumi, mentre gli Stati Uniti sono attesi recuperare il terreno perso nel corso del 2021. Il percorso di recupero sarà invece più lento in Europa.

Negli ultimi anni il comparto italiano aveva comunque fatto progressi. Nella classifica dei maggiori esportatori globali, l'Italia ha guadagnato una posizione in dieci anni, salendo al quarto posto con una quota di mercato pari al 5,9%, grazie soprattutto ai progressi sperimentati nell'alta qualità, dove è al 6,6%, 1,3 punti percentuali in più rispetto a dieci anni prima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA