Corre Omicron, mezza Italia in giallo. Liguria vede arancione

Corre Omicron, mezza Italia in giallo. Liguria vede arancione
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 08:15
(Teleborsa) - Con i numeri di ieri, (con il tasso di positività oltre il 21%) sono oltre un milione gli italiani positivi al Covid, con la pressione ospedaliera in costante crescita. Numeri boom, mai registrati da inizio pandemia, confermati dall'Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea l'impennata di casi, specie negli under 19, fascia di età ancora in piena fase di vaccinazione.



Dati, con grande probabilità, destinati a crescere nei prossimi giorni, quando cioè si faranno sentire i postumi delle festività. Da oggi, lunedì 3 gennaio, quattro nuove Regioni (Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia) raggiungeranno in zona gialla Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento. Scatterà dunque l'obbligo della mascherina all'aperto disposto dall'ultimo decreto, ma non ci saranno almeno per ora cambiamenti sostanziali. La Liguria è la prima ad avvicinarsi - dopo mesi - nuovamente alla zona arancione, scenario sempre più prossimo nel nostro Paese.

Riflettori puntati intanto sul Consiglio dei Ministri in programma mercoledi: sul tavolo approderà la discussione sull'estensione del super Green pass nel mondo del lavoro. Esponenti di rilievo del Pd, sulla scia delle richieste di sindacati e Confindustria, puntano - cercando l'appoggio di Forza Italia e M5s - ad incassare da subito la misura dell'obbligo vaccinale dai 18 anni in su per tutti. La stretta definitiva ai No Vax, trova, tra l'altro, d'accordo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, secondo il quale le condizioni sono mature per questo tipo di provvedimento.

Nell'Esecutivo però non sembrano previste fughe in avanti: il dibattito è aperto e la riflessione è in corso, però l'unica misura su cui potrebbe esserci un accordo certo da subito è l'estensione dell'obbligo del certificato verde rafforzato agli impiegati della Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda invece il lavoro privato, ci sarebbero alcune complessità da superare e per questo sarà necessario consultare sindacati e imprese poiché il Governo punta a scelte il più condivise possibile. Non è dunque detto che la soluzione arrivi entro il 5 gennaio.
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