Europa in campo in difesa di viaggiatori e vacanzieri. Il governo italiano è sotto accusa da parte di Bruxelles per non avere rispettato le regole sui diritti dei passeggeri. Più precisamente per aver adottato una legislazione che permette alle compagnie aeree e di navigazione di offrire voucher, e non un rimborso in contanti come stabilito dalla norme comunitarie, come unica forma di risarcimento per viaggi cancellati a causa del coronavirus. L'Italia, insieme alla Grecia, ha per questo motivo ricevuto una lettera di costituzione in mora che sancisce la prima fase della procedura di infrazione in base alle norme dell'Unione. Roma e Atene hanno ora due mesi di tempo per rispondere ai rilievi di Bruxelles ed eventualmente proporre correttivi prima che la procedura vada avanti. La Commissione contesta inoltre all'Italia di aver «preso misure che non rispettano le regole europee sui viaggi in bus e pullman e sui diritti dei passeggeri ferroviari».
«Se i cittadini prenotano una vacanza e le circostanze cambiano a causa della crisi» provocata dall'emergenza Covid «devono vedere tutelati i loro diritti», ha avvertito il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton. «La raccomandazione della Commissione ricorda che il rimborso sotto forma di voucher può essere solo una scelta facoltativa del viaggiatore», ha aggiunto.
Da tempo molte associazioni dei consumatori sono andate all'attacco invocando le norme comunitarie e chiedendo al governo di rivedere la normativa che consente a compagnie aeree e tour operator di restituire i soldi di una vacanza saltata con un voucher. A causa della pandemia molte aziende del settore dei trasporti e del turismo hanno tuttavia dovuto far fronte a una crisi senza precedenti e a un volume di richieste di rimborso difficilmente sostenibili.
«Non possiamo chiedere ai cittadini europei di pagare il conto della crisi sia in qualità di contribuenti, con gli ingenti aiuti di Stato a favore delle compagnie aeree, sia come lavoratori, a causa delle forti ripercussioni sociali, e infine come consumatori», ha commentato Sandro Gozi, europarlamentare di Renew Europe che definisce l'avvio della procedura «un atto di giustizia nei confronti dei cittadini europei» .
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